Nella ricerca si intende rivolgere uno sguardo attento alla realtà educativa delle FMA in Polonia a partire dall’arrivo fino agli anni ’60, rilevando una perseverante, a volte drammatica sollecitudine per mantenere vivo lo spirito e la prassi del carisma dei Santi Fondatori, San Giovanni Bosco e Santa Maria Domenica Mazzarello, senza indugiare troppo sulle difficoltà legate a fattori politici, economici, sociali e culturali. L’indagine mira pertanto a indicare come le FMA hanno potuto realizzare questo compito, collocandosi fedelmente nella storia della chiesa, della nazione e dell’Istituto. Lo studio utilizza documentazione interna ed esterna, di varia natura e valore, ma purtroppo può avvalersi di limitate fonti sull’attività scolastica ed educativa, a causa delle distruzioni subite durante la seconda guerra mondiale. Seguendo la cronologia, la ricerca verte su: Insediamento e prime fondazioni (1922-1939), con la descrizione delle fondazioni, delle opere e del numero dei destinatari; le FMA durante il periodo bellico 1939-1945, con le difficoltà e gli sforzi per continuare il proprio lavoro; l’attività delle FMA nel periodo postbellico dal 1945 al 1956, con il tentativo di continuare l’attività educativa; la politica confessionale del regime comunista e le sue conseguenze, la soppressione delle opere delle FMA tra il 1949 e il 1962; l’attività catechistica. Secondo le indicazioni della Conferenza Episcopale Polacca sotto la presidenza del metropolita di Cracovia, mons. Adam S. Sapieha, si dovevano prima di tutto favorire le attività di tipo pastorale-caritativo, organizzare le opere di tipo assistenziale e sociale, come orfanotrofi,“ochronki” (case d’infanzia), mense per i poveri ecc. Le FMA risposero prontamente all’appello, sotto la guida prudente e coraggiosa di madre Laura Meozzi, missionaria e superiora della prima ora. Sorsero così nuove comunità con le attività proprie del carisma dell’Istituto: scuole materne, orfanotrofi, convitti, scuole professionali, centri per la catechesi, corsi per i catechisti, gruppi giovanili e associazioni, oratori; e altre meno diffuse, se non in clima di emergenza, come i nidi d’infanzia. La versatilità dello spirito salesiano agevolò le FMA ad adattare le loro iniziative educative a favore dei bambini e delle ragazze, senza urtare direttamente le direttive statali, ma anche senza rinunciare a essere educatrici cristiane nelle modalità escogitate con coraggio e una certa fantasia.
Periodo di riferimento: 1922 – 1960
B. Lewek, “Attività educativa delle FMA in Polonia: dal 1922 agli inizi degli anni ’60” in “L’educazione salesiana in Europa negli anni difficili del XX secolo”. Atti del seminario europeo di storia dell’Opera salesiana, Cracovia, 31 ottobre – 4 novembre 2007, a cura di Grazia Loparco, Stanisław Zimniak, LAS, Roma 2008, 439-456.
Istituzione di riferimento:
Associazione Cultori Storia Salesiana – ACSSA