Il periodo compreso tra il 1900 e il 1960 fu tempo di grande espansione e consolidamento per le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) sia in Italia che in diversi Paesi europei, attraversati da diversi “tempi difficili”, dovuti a ideologie, guerre, dittature che misero alla prova le opere educative salesiane. Con il nuovo secolo, per iniziativa della Santa Sede si avviò il processo che portò all’autonomia giuridica e amministrativa dell’Istituto nel 1906, con l’intento però di restare fedeli ai criteri operativi propri dello “spirito dell’Istituto”.
In un quadro istituzionale ormai ben regolato, l’aumento di personale e di fondazioni non si arrestò neppure con le due guerre mondiali che pure chiesero un notevole sforzo di adattamento all’emergenza. L’impegno missionario era stato costante dall’inizio, ma ebbe una fase di rallentamento negli anni della prima guerra. Fu ripreso nel 1922 in occasione del 50° dell’Istituto e si intensificò particolarmente nel decennio 1920-’30, con molte fondazioni in Europa. L’incremento dell’Istituto avveniva in un contesto attraversato dalla crisi del liberalismo, stravolto dall’ascesa dei totalitarismi, dalle guerre, dalle loro conseguenze; aperto a inediti scenari col dopoguerra, nella frattura e discrepanza tra Est ed Ovest. È lecito chiedersi se e come le FMA superarono i condizionamenti esterni, in che misura furono consapevoli delle profonde mutazioni sociali che riguardavano le giovani, se ne accettarono le conseguenze nella formazione delle religiose, nella scelta e nella conduzione delle opere.
Periodo di riferimento: 1900 – 1960
G. Loparco, “Le Figlie di Maria Ausiliatrice in Europa 1900-1960. Sviluppo, condizionamenti, strategie” in “L’educazione salesiana in Europa negli anni difficili del XX secolo.” Atti del seminario europeo di storia dell’Opera salesiana, Cracovia, 31 ottobre – 4 novembre 2007, a cura di Grazia Loparco, Stanisław Zimniak, LAS, Roma 2008, 79-112.
Istituzione di riferimento:
Associazione Cultori Storia Salesiana – ACSSA