I santi sono, senza dubbio, personalità particolarmente dotate e ricche di qualità umane. Si giustifica pertanto, anzi può essere utile, uno studio che osservi le condizioni umane della loro crescita e che evidenzi come il discernimento religioso si fondi su quello umano, che lo sostiene e dirige, e come, d’altra parte, il desiderio religioso acutizzi l’intelligenza e la conseguente comprensione della realtà, conferendo alla persona in questione creatività e saggezza di vita e spesso anche una particolare capacità di penetrazione del proprio intimo, degli altri e delle situazioni.
Alcuni santi si rivelano particolarmente capaci di discernimento, quasi di «diagnosi» psicologica, nello scoprire ed evidenziare le tendenze egocentriche e, a volte, patologiche della personalità propria e altrui, quale ostacolo fondamentale alla loro realizzazione religiosa, ossia alla capacità di amore e di dono. Per illustrare queste proposizioni l’autrice presenta l’analisi di alcuni documenti significativi in tal senso. Si tratta di una lettera di Maria Domenica Mazzarello e di alcuni brani autobiografici di Teresa di Lisieux, la cui lettura non può non colpire chi è esperto in psicologia.
Periodo di riferimento: 1837 – 1881
G. Stickler, “Personalità religiosa e discernimento del vissuto patologico. Sapere «prescientifico» e scientifico a confronto” in “Attuale perché vera. Contributi su S. Maria Domenica Mazzarello”, a cura di Maria Esther Posada, LAS, Roma 1987, 178-195.
Istituzione di riferimento:
Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”