Gli anni che la storiografia italiana, a proposito della propria storia nazionale, denomina come Età fascista, sono anni particolarmente difficili per quanto riguarda la situazione politica, caratterizzata in Italia dal totalitarismo imposto da Mussolini, con tutte le gravi conseguenze che ne sono derivate. Ma si possono, senza dubbio, intendere come particolarmente difficili anche per quel che riguarda il tema che più direttamente desidero affrontare: l’educazione dei giovani. In pochi momenti della sua storia, infatti, la Chiesa è stata sfidata in modo così risoluto sul campo dell’educazione dei giovani come è avvenuto, in questi anni, da parte del regime fascista: con un progetto di uomo nuovo alternativo a quello cristiano, con un’organizzazione per fascia d’età che entrava in diretta concorrenza con le organizzazioni ecclesiali, con una disponibilità di mezzi e strutture che era decisamente superiore a quella di cui il mondo ecclesiale in generale, e salesiano in particolare, potevano disporre, con la pretesa, infine, di riservare l’educazione giovanile alla propria esclusiva competenza.
INDICE
- 1. L’uomo nuovo fascista
- 2. Il sistema educativo salesiano durante il ventennio del fascismo
- Osservazioni conclusive
Periodo di riferimento: 1931 – 1936
S. Oni, “Salesiani e l’educazione dei giovani durante il periodo del fascismo” in “Salesiani di Don Bosco in Italia. 150 anni di Educazione”, LAS, Roma 2011, 247-271.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano