“La trasformazione della casa di rieducazione Cesare Beccaria di Arese in centro giovanile salesiano sembrerà tra qualche anno una favola, nella migliore delle ipotesi verrà narrata
come un fioretto francescano o un sogno di don Bosco. E invece storia: non un semplice fat- to, ma un evento. Molti protagonisti sono ancora viventi. Alcuni non sono più: Paolo VI, Don
Della Torre, il prof. Bontadini, Aldo Moro, Ezio Vigorelli, l’ing. Setti, tanti giovani d’allora”.
INDICE
- 1. Una sfida suggerita dall’arcivescovo Schuter e lanciata da mons. Montini (futuro papa Paolo VI)
- 1.1 L’associazione Beccaria, un’importante istituzione milanese
- 1.2 L’arcivescovo Montini interpella i salesiani
- 1.3 Il cardinal Montini, ormai papa, ringrazia i salesiani per quanto è avvenuto
- 2. Il primo giorno ad Arese…e i giorni successivi
- 2.1 Arese, casa della Speranza
- 3. Non più Beccaria: ad Arese si respira aria nuova
- 4. Risonanza italiana e nel mondo salesiano orienta il cambiamento nella rieducazione
- 4.1 La centralità della religione, virtù che crea relazioni
- 4.2 Cambiano i direttori, ma il “Progetto educativo” tiene e si rafforza, rinnovandosi
- Conclusione
Periodo di riferimento: 1955 – 1972
V. Chiari, “Arese 1955-1972: casa per i perdenti nella vita-terra natale dell’operazione mato grosso” in “Salesiani di Don Bosco in Italia 150 anni di educazione”, LAS, Roma 2011, 395-419.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano