Il testo riflette sull’importanza del modello sacerdotale incarnato da san Giovanni Bosco, ispirato alla figura di san Giuseppe Cafasso, suo maestro spirituale. Si evidenzia come Bosco abbia assimilato e realizzato i tratti della spiritualità salesiana, caratterizzata da un profondo servizio divino, spirito di orazione, dolcezza, povertà, umiltà, lavoro instancabile e dedizione alla cura pastorale del prossimo. Questo modello si è radicato nella tradizione cattolica piemontese, favorendo la formazione di Bosco nel seminario di Chieri e nel Convitto di San Francesco d’Assisi. Bosco si distinse per la sua vita interiore profonda, la dedizione al ministero, l’attenzione ai giovani e al popolo, la dolcezza di carattere, la fantasia pastorale e la capacità di discernimento dei bisogni della sua epoca.
INDICE
- Introduzione
- Don Bosco formatore di sacerdoti
- Il servizio di Don Bosco ai confratelli sacerdoti
- Rapporti di Don Bosco con il clero torinese
- Amore alla Chiesa e al Papa
- Fraternità sacerdotale e amicizia
- Collaborazione fra clero e diocesano e religioso
- L’apostolato giovanile
- L’apostolato vocazionale
- L’apostolato dei laici
- Senso civico e collaborazione tra le varie istanze
- Conclusione
Periodo di riferimento: 1870 – 1988
A. A. Ballestrero, San Giovanni Bosco. Sacerdote di Cristo e della Chiesa, Elledici, Torino 1988 (Maestri della fede, 187).
Istituzione di riferimento:
Centro Studi Don Bosco