La recente scomparsa di Gaetano Salvemini ci ha sospinti a rimeditare le sue più caratteristiche idee di politica scolastica, con particolare riferimento al tema centrale, la scuola laica, che fu anche oggetto di suoi energici interventi al VI Congresso Nazionale della Federazione degli Insegnanti delle Scuole Medie, tenuto a Napoli dal 24 al 29 settembre 1907.
Non è che condividiamo — lo diciamo subito a scanso di equivoci — il giudizio del fervido autore dell’avvertenza, premessa all’edizione italiana del Under the Axe of Fascism, secondo cui Gaetano Salvemini sarebbe stato «nella politica, come negli studi, come nella vita morale, l’ultimo grande maestro ed educatore che l’Italia abbia avuto». È, invece, che nella varietà di forme in cui si presenta il laicismo, quello di Salvemini appare particolarmente «tipico». Sembra, quindi, utile e opportuna una rapida ricostruzione oggettiva e una breve analisi critica, il più possibile serena ed equa.
Indice
- 1. La laicità della scuola secondo un positivista
- 2. La laicità della scuola secondo un idealista
- 3. Concetto negativo e concetto positivo di laicità secondo Salvemini
- 4. «Metaphysica in nuce» di Salvemini
- 5. L’ «assoluto» di Salvemini: l’individuo umano, razionale e libero
- 6. Scuola funzione di Stato. – Indipendente come la Magistratura
- 7. La Chiesa e la scuola
- 8. Corollari e conclusioni
- 9. Philosophari necesse est.
Periodo di riferimento: 1907 – 1957
P. Braido, Gaetano Salvemini e la scuola laica, in «Orientamenti pedagogici», 5 (1958), 235-263.
Istituzione di riferimento:
Facoltà di Scienze dell’Educazione UPS