Non c’ è anno tra gli ultimi che si apra con tante sollecitazioni e aspirazioni di accordi e di intese universali come il 1960. Non è solo il fatto che la terra si fa sempre più piccola nell’ orizzonte dischiuso da ardite conquiste umane, acquisite o prospettate. Poiché i problemi di comprensione vicendevole tra gli uomini non sono per questo resi più facili. Le barriere che si creano sul piano delle intelligenze e della volontà sono molto meno frantumatili di quelle
che può rapidamente dissolvere un’alluvione o costruire e rafforzare la tecnica.
Non sembra nemmeno si possa soltanto parlare di terrore dell’autodistruzione e di istintivo sentimento di autoconservazione. I fatti si svolgono spesso in un clima di tale solida fermezza e di serena certezza, da far pensare pure allo sbocciare di genuine forze interiori all’uomo, espressioni tra le più alte della sua spiritualità, che è fondamentale desiderio di pace, nella razionalità, nella verità. Il che non esclude, certamente, il persistente naturale interferire di energie di natura istintiva, economicistica, utilitaristica, animale.
Periodo di riferimento: 1959 – 1960
P. Braido, Educazione ecumenica, in «Orientamenti pedagogici», 7 (1960), 3-5.
Istituzione di riferimento:
Facoltà di Scienze dell’Educazione UPS