L’ uomo — in miniatura o adulto — non è (almeno così pensiamo e crediamo) nè un robot, nè puro fascio di istinti monocolori nè gioco quasi meccanico di stimoli-reazioni. Ma nemmeno Io trascendentale, Spirito assoluto o, più modestamente, substantia cogitans che trascina e guida l’automa della res extensa, nè regno immacolato e lucido delle idee chiare e distinte.
L ’uomo è, piuttosto, tutto questo, in certo senso e per distinte partecipazioni. Materia e spirito, condizionamento quantitativo e potenziale apertura al tutto, «quodammodo omnia» intellettualmente e strettamente legato a concretissimi stati corporei, istinto e virtuale o reale libertà, tensione necessaria e autodominio (almeno come essenziale possibilità ), interazione ambientale e sociale e, insieme, almeno esigenzialmente, personalità, autonomia, ricchezza interiore, in radicale rapporto di derivazione creativa dall’Assoluto. Tutto è dell’uomo ed è chiamato — entro limiti individuali e situazioni invalicabili — ad essere acquisito coscientemente e liberamente all’uomo.
Periodo di riferimento: 1963
P. Braido, “Saggezza educativa e ricerca pedagogica” in «Orientamenti Pedagogici», 11 (1964), 3-6.
Istituzione di riferimento:
Facoltà di Scienze dell’Educazione UPS