Non è necessario ricorrere a molte parole per sottolineare l’evidenza, teorica e pratica, che il discorso sulla realtà educativa oggi come sempre viene interpretato entro un quadro di riferimento più vasto, più o meno riflesso: una certa visione dell’uomo, una determinata concezione della vita, un modo definito di collocare l’educando nella società, nel tempo presente e nell’avvenire. Sembra, quindi, utile per chi si occupa di problemi concreti come per chi li teorizza delineare alcuni indirizzi prevalenti nel contesto pedagogico contemporaneo.
Non si farà un elenco esauriente di teorie; né le tendenze delineate saranno oggetto di giudizi di approvazione o di condanna.
Si vorrebbe piuttosto sottolineare di ognuna le istanze caratteristiche, le esigenze tipiche e i contributi, forse parziali, a una eventuale sintesi più comprensiva e approfondita. Tenendo presente soprattutto il mondo culturale italiano si farà cenno allo storicismo « idealistico » e problematicismo; allo « storicismo » naturalistico deweyano; a un diffuso naturalismo ottimista di lontana ispirazione rousseauiana; al marxismo; al neopositivismo; allo strutturalismo; al realismo spiritualista e al personalismo; e, infine, a matrici « filosofiche » di alcune concezioni biologiche e psicosociologiche dell’uomo.
Periodo di riferimento: 1948 – 1971
P. Braido, “Orientamenti contemporanei della filosofia dell’educazione in Italia” in «Orientamenti Pedagogici», 18 (1971), 6-21.
Istituzione di riferimento:
Facoltà di Scienze dell’Educazione UPS