Nel Piano di Regolamento, elaborato nel ’52/53, dieci anni dopo aver iniziato la sua opera assistenziale-educativa a favore dei giovani, il futuro fondatore della Società salesiana notava: «Premetto che io non intendo di dare né leggi né precetti; il mio scopo è di esporre le cose che si fanno nell’Oratorio maschile di S. Francesco di Sales in Valdocco; e il modo con cui queste cose sono fatte». Gli studiosi più attenti e informati hanno messo in risalto giustamente il carattere «esperienziale, non dottrinario, della intiera vicenda di don Bosco». Anche per capire il pensiero pedagogico di questi sarebbe insufficiente accostarsi alla sua produzione letteraria. Lo studio puntuale degli scritti, in particolare di quelli sul «sistema preventivo», deve venire integrato dal riferimento alla sua esperienza di educatore, alla personalità dei suoi collaboratori e «alla realtà viva delle istituzioni in cui il sistema è stato pensato e attuato».
Indice:
- 1. Obiettivi e limiti del presente contributo
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- La scelta dell’oratorio di Valdocco
- Le «Conferenze» di Valdocco
- 2. La «realtà viva» di Valdocco
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- Il faticoso cammino verso l’organizzazione
- Alcuni temi e orientamenti fondamentali
- Sistema Preventivo e letture pedagogiche
- Ritornino «i giorni felici dell’antico oratorio»
- 3. Entro e oltre le mura di Valdocco
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- Il «Sistema Preventivo sia proprio di noi»
- «Noi abbiamo un sistema lasciatoci da Don Bosco»
- 4. Sintesi e considerazioni finali
Periodo di riferimento: 1866 – 1888
J. M. Prellezo, “Valdocco (1866-1888). Problemi organizzativi e tensioni ideali nelle «conferenze» dei primi salesiani” in «Ricerche Storiche Salesiane», 8 (1989) 15, 289-328.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano