Per trattare il tema Le religioni in una società multiculturale in rapporto alla situazione attuale dell’Europa sono d’obbligo alcune premesse. Innanzitutto la constatazione della complessità della «realtà Europa», che è impossibile «penetrare» con una breve riflessione. Si tratta di una complessità politica, economica, religiosa, culturale, sempre più accentuata, a causa anche della crescente migrazione con le sue spinte di omologazione/differenziazione. Contribuiscono a rendere complessa la realtà europea anche le problematiche sulle radici cristiane dell’Europa e sui valori comuni ai diversi popoli (dignità della persona, libertà, democrazia…), alla cui acquisizione il cristianesimo ha in gran parte influito, oltre all’idea stessa di Europa, che più che luogo geografico è un concetto culturale e storico, una mèta, un progetto in fieri, da realizzare con il contributo di tutti. Prendo in considerazione il «fenomeno religioso» con il ruolo che esso ha nella vita delle società europee e il posto che in esse occupa e dentro questo ampio orizzonte focalizzo la mia riflessione sulle religioni propriamente dette, quelle cioè che professano una credenza in Dio, che propongono ai loro adepti una via di salvezza, che insegnano una dottrina organica, che hanno dato origine a comunità stabili, organizzate in forme istituzionali.
Periodo di riferimento: 1970 – 2003
E. Rosanna, “Le religioni in una società multiculturale” in “Proporre la fede nella cultura contemporanea. Riflessioni salesiane”, Bratislava (Slovacchia) 16-21 agosto 2003, Èditions Don Bosco, Parigi 2004, (Collana Colloqui, 21), 11-28.