Il contesto sociale, culturale e materiale attuale certamente ci spinge a un ripensamento profondo del rapporto tra spiritualità e educazione.
La presenza sempre più importante nelle nostre opere di giovani che hanno riferimenti culturali e religiosi molteplici, ci spinge a una riflessione approfondita sulle finalità e le modalità d’azione educativa nella scuola, negli oratori, nei centri giovanili, nelle comunità di accoglienza, e in genere in ogni attività e iniziativa sociale e formativa. In tale contesto emergono segnali di un interesse per la considerazione di una dimensione spirituale dell’uomo e dell’educazione, che pur non essendo direttamente ed esplicitamente religiosa, tuttavia è aperta a un approfondimento religioso.
Indice:
- 1. Introduzione
- 2. È possibile una distinzione tra dimensione spirituale e dimensione religiosa dell’esperienza umana nel contesto di un’educazione per tutti?
- 3. I caratteri propri della dimensione spirituale dell’esistenza umana
- 4. Impostare un percorso d’educazione spirituale di base
- 5. Prima linea d’azione: educare al vero, al bello, al bene
- 6. Seconda linea d’azione: valorizzare profonde esperienze esistenziali
- 7. Terza linea d’azione: educare all’interiorità come luogo di progettualità e d’imprenditorialità di sé
- 8. Conclusione
Periodo di riferimento: 1965 – 2001
M. Pellerey, Spiritualità e educazione in Colloqui sulla Vita Salesiana 20, Cracovia, Polonia 25- 30 agosto 2001, Salvatore Sciascia Editore, Caltannissetta – Roma, 2003, 75-97.