Il tema degli studi femminili in Italia non ha una lunga storia. Quello degli studi compiuti dalle religiose ancor meno. È in buona parte inesplorato per vari motivi, tra cui quello delle fonti non sempre curate, né complete.
Val la pena, però, raccogliere i frammenti perché si possono ricucire delle storie significative, che arricchiscono il quadro storico, e in particolare culturale, dell’Italia. Non si può dimenticare, infatti, che larga parte dell’istruzione femminile è stata ancora impartita dalle religiose per tutto il secolo scorso. Non a caso delle autrici dichiaratamente laiciste affermano che lo Stato si è trovato impreparato ad accogliere le ragazze nella scuola statale, quando ciò non si poteva più evitare, e ha lasciato così libero campo all’iniziativa delle religiose. Questa considerazione è spesso collegata a un’altra: la scuola delle suore non offre un’adeguata formazione culturale, non educa alla vita, né al senso della patria. Si limita a perpetuare un modello femminile tradizionale all’interno di un ordine sociale prestabilito, possibilmente da conservare, perché anche questo è un compito delle donne.
Indice
- 1. Cenni sull’istruzione femminile in Italia
- 2. L’istituto delle FMA di fronte all’istruzione
- 2.1 Le scelte nei documenti
- 2.2 Gli atteggiamenti nel quotidiano
- 3. Le Figlie di Maria Ausiliatrice nella scuola – La loro preparazione culturale
- 4. Osservazioni conclusive
Periodo di riferimento: 1872 – 1922
G. Loparco, “Gli studi nell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Contributo sul primo cinquantennio (1872-1922) in Italia“, in “Insediamenti e iniziative salesiane dopo Don Bosco. Saggi di storiografia“. Atti del 2° convegno-seminario di storia dell’Opera salesiana, Roma, 1-5 novembre 1995, a cura di Francesco Motto, LAS, Roma 1996 (Studi, 9), 327-368.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano