Maria Stella Zanara – “Don Rua, le FMA e la chiesa locale in Lombardia. Tre casi emblematici” in “Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)”.

Tra le mille sfaccettature del rapporto tra don Michele Rua e l’istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice si è scelto di avviare un approfondimento che, per la storia lombarda, potesse essere interessante e suscitare ulteriori ricerche. Quale ruolo don Rua ha avuto nelle scelte di fondazione e nella cura delle opere lombarde, dalla sua nomina a successore di don Bosco alla sua morte? Quali i criteri e le attenzioni? Partendo dalla collocazione delle case aperte e dalla tipologia delle opere, si è cercato, attraverso l’esame delle cronache, delle convenzioni e di alcune corrispondenze, di cogliere l’attenzione di don Rua alla cura dello spirito salesiano, in stretta collaborazione con le superiore FMA. Ci si è soffermati su tre fondazioni controverse: Oreno, Tirano, Castano Primo. La prima immediatamente chiusa, le altre due diventate fondazioni gloriose tuttora esistenti. Interessante la diversità di obiettivi tra don Rua e le amministrazioni e soprattutto la priorità che l’oratorio ha sempre avuto sia nelle decisioni di apertura sia nell’attenzione pastorale quotidiana. Sarà il tema del terzo punto di questo lavoro. Non poteva mancare una riflessione sui rapporti tra don Rua, le popolazioni e il clero locale, che hanno dimostrato di apprezzare il suo equilibrio e la sua paternità spirituale.

 

Indice

  • Introduzione
  • 1. Don Rua “vigila” sullo spirito salesiano delle Figlie di Maria Ausiliatrice
    • 1.1. Le fondazioni in Lombardia durante il rettorato di don Rua
    • 1.2. La presenza delle FMA sollecitata da parroci o da nobildonne
    • 1.3. Le diverse esigenze dei consigli di amministrazione
    • 1.4. Le convenzioni firmate da don Rua
      • 1.4.1. Elementi significativi
      • 1.4.2. Una lettera interessante
  • 2. Tre esempi di questioni controverse
    • 2.1. Gli interventi diretti
      • 2.1.1. Oreno: il difficile equilibrio tra fedeltà al carisma e adattabilità all’ambiente
      • 2.1.2. Tirano: terra di missione, ma fedeli al servizio della gioventù
    • 2.2. Gli interventi tramite i suoi sottoposti
      • 2.2.1. Castano Primo: prima fondazione, continuamente monitorata
      • 2.2.2. Tirano: non solo don Rua
  • 3. L’oratorio: obiettivo primario
    • 3.1. Nelle decisioni di apertura
    • 3.2. Nelle visite e nelle pie esortazioni
    • 3.3. Castano Primo: il ruolo delle FMA in oratorio
  • 4. Don Rua, la popolazione e il clero locale
    • 4.1. Don Rua nella stima della popolazione
    • 4.2. Don Rua punto di riferimento per le questioni di culto nelle case FMA
    • 4.3. Don Rua e la corrispondenza con i parroci
  • Conclusioni

Periodo di riferimento: 1889 – 1910

M. S. Zanara, Don Rua, le FMA e la chiesa locale in Lombardia. Tre casi emblematici, in G. Loparco – S. Zimniak (eds.), Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910), Atti del 5° Convegno Internazionale di Storia dell’Opera Salesiana Torino, 28 ottobre – 1° novembre 2009, LAS, Roma, 2010, 561-584.

Istituzione di riferimento:
Associazione Cultori Storia Salesiana (ACSSA)
Associazione Cultori Storia Salesiana (ACSSA)

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