L’espansione della Congregazione alla fine dell’Ottocento, inizi del Novecento portò i salesiani a rafforzare la loro presenza in America Latina, ad iniziare ad operare in America Centrale, negli stati Uniti, in Africa, in India e in Cina. Nel nostro paese, dal 1890 al 1910, ci fu un aumento complessivo di circa 75 case. In Piemonte, dove alla morte di don Bosco c’erano già dieci case salesiane, si fondarono venti nuove opere. Molte delle nuove presenze vennero registrate sui cataloghi della Congregazione come oratori, pur tuttavia nel corso degli anni esse ampliarono le loro finalità divenendo anche scuole per esterni o convitti-collegi. Di queste venti presenze due furono soppresse entro il 1910: il seminario vescovile di Trecate e la scuola privata di Occhieppo, aperte rispettivamente nel 1894 e nel 1895, vennero chiuse entrambi intorno al 1901. Nel periodo di don Rua, il Piemonte non si caratterizzava solo per la cospicua presenza di comunità salesiane impegnate nell’educazione dei giovani. La regione continuò ad avere un ruolo centrale nella formazione dei novizi e dei giovani confratelli.
Periodo di riferimento: 1888 – 1910
S. Martoglio, L’opera salesiana in Piemonte durante il rettorato di don Rua (1888-1910). Spunti di indagine a partire dalle opere fondate e dalle richieste di presenze salesiane, in G. Loparco – S. Zimniak (eds.), Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910), Atti del 5° Convegno Internazionale di Storia dell’Opera Salesiana Torino, 28 ottobre – 1° novembre 2009, LAS, Roma, 2010, 487-493.
Istituzione di riferimento:
Associazione Cultori Storia Salesiana (ACSSA)