La Escola de Artes e Oficios poteva vantare di offrire un tipo di insegnamento, con programmi e metodologie sperimentati, che a Macao erano unici nel loro genere. Era il modello delle scuole professionali promosso dalla Congregazione Salesiana, trapiantato, con opportuni adattamenti e con i limiti imposti dalle possibilità reali (non ultima quella del numero e della qualità del personale messo a disposizione dalla Congregazione), in un ambiente così diverso da quello in cui era nato.
Il potenziamento della scuola al ritorno dei Salesiani nel 1912 si inquadra all’interno delle sfide poste nel campo della condizione giovanile dalla svolta politica in Cina e dal fenomeno dell’inurbamento a Macao. Detto potenziamento diventa una scelta per la promozione della classe operaia, nata da una lettura della realtà sociale, filtrata sì dall’essere religiosi e missionari, ma sempre legata ai bisogni concreti, coerente coi principi educativi e in netto contrasto con le tendenze culturali del momento, e per questo coraggiosa e lungimirante.
Indice:
- 1. Un periodo difficile
- 2. Pressioni sociali e scelte di fondo
- 2.1. Il caso de «O Liberal»
- 2.2. Un ponte tra le due razze
- 3. La Escola de Artes e Oficios: una scuola per la classe operaia
- 3.1. Incentivi
- 3.2. Statistiche e risultati
- 4. Iniziative a favore dell’occupazione
- 4.1. Una cooperativa di exallievi
- 4.2. Le botteghe degli exallievi
- 5. Conclusioni
Periodo di riferimento: 1906 – 1926
C. Socol, «Una istituzione che si occupa della classe operaia» la escola de artes e oficios di Macao nel suo primo ventennio (1906-1926), in L’Opera Salesiana dal 1880 al 1922. Esperienze particolari in Europa, Africa, Asia, Atti del 3° Convegno Internazionale di Storia dell’Opera Salesiana Roma, 31 ottobre – 5 novembre 2000, Vol. II, LAS, Roma 2001, 413-438.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano