Questo articolo esamina il fondamentale aspetto della “vita di preghiera del salesiano” all’interno di una congregazione religiosa di vita attiva, considerando le sfide e le prospettive teologiche legate a questo importante elemento della loro vocazione.
Basandosi sull’articolo 280 dei regolamenti dei Salesiani, che sottolinea l’importanza della preghiera e dell’unione con Dio, l’autore affronta le questioni legate all’insufficienza della teologia tradizionale sulla preghiera, evidenziando preoccupazioni come il calo del fervore e le percezioni negative riguardo alle preghiere utilizzate. In una seconda fase, l’articolo si concentra sulle posizioni attuali della teologia, utilizzando come riferimento i documenti del Concilio Vaticano II, al fine di esplorare nuovi approcci e prospettive sulla vita di preghiera dei religiosi di vita attiva. L’articolo sottolinea l’importanza di un rinnovamento in questo settore, coerente con l’invito del Vaticano II. L’analisi rimane a un livello generale, evitando dettagli specifici sulla pratica di preghiera all’interno della comunità salesiana. L’articolo mira a stimolare una comprensione più approfondita e contemporanea della preghiera nella vita salesiana, con l’obiettivo di rafforzare il legame tra la preghiera, la missione apostolica e la crescita spirituale all’interno di questa specifica vocazione religiosa.
Periodo di riferimento: 1827 – 1968
J. Aubry, “Il ruolo della preghiera nel religioso di vita attiva“, in “La vita di preghiera del religioso salesiano“, Lyon, 10-11 settembre 1968, Elledici, Leumann (Torino) 1969 (Colloqui sulla Vita Salesiana, 1), 139-161.