Questo documento, una lettera di San Giovanni Bosco agli educatori salesiani, fornisce linee guida complete per gestire le misure disciplinari all’interno delle istituzioni salesiane. Bosco sottolinea un sistema preventivo che evita mezzi coercitivi, affidandosi invece alla persuasione, alla carità e alla correzione paterna.
Egli delinea i principi chiave per una disciplina efficace: esaurire tutti gli altri mezzi prima di punire, scegliere il momento giusto per la correzione, assicurarsi che le azioni non siano guidate dalla passione e mantenere la speranza nel perdono e nel miglioramento dell’offensore. Bosco scoraggia le reprimende pubbliche a meno che non siano necessarie e sostiene punizioni che portino a un genuino pentimento e sviluppo morale piuttosto che instillare paura o risentimento. Specifica anche le forme di punizione accettabili, garantendo che siano eque e costruttive. La lettera sottolinea l’importanza che gli educatori incarnino l’amore, la pazienza e la comprensione paterna, con l’obiettivo di guidare gli studenti verso un comportamento positivo attraverso incoraggiamento e correzione compassionevole.
Indice
- I. Non punite mai se non dopo aver esauriti tutti gli altri mezzi
- II. Procurare di scegliere nelle correzioni il momento favorevole
- III. Togliete ogni idea che possa far credere che si operi per passione
- IV. Regolatevi in modo da lasciar la speranza al colpevole che possa esser perdonato
- V. Quali castighi debbano adoperarsi e da chi
Periodo di riferimento: 1883
G. Bosco, “Dei castighi da infliggersi nelle case salesiane“, in “Forum salesiano“, Edizione critica J. Prellezo, 16/01/2020, <https://sites.google.com/site/forumsalesianoitaliano/documenti/valdocco-torino-2013>. (Ultima consultazione: 17/05/2024).