Educare implica in primo luogo la disponibilità a prendersi cura dell’altro. Educare, in altre parole, coinvolge sempre particolari disposizioni etiche come il saper cogliere, nel volto e nella parola dell’altro, la sua domanda di aiuto ed esser pronto a cercare di rispondere a questo appello, impegnando in tale impresa le proprie risorse spirituali, culturali e professionali.
Nel caso del bambino, al fine di aiutarlo a crescere; in quello del giovane, per aiutarlo a inserirsi nel contesto sociale e professionale; in quello dell’adulto, per aiutarlo a uscire da situazioni difficili, problematiche o di disorientamento; nel più vasto campo delle interazioni sociali, nell’aiutare a riflettere e a individuare prospettive valide e feconde sia a livello personale che comunitario.
Indice
- 1. Primo riferimento: riflessioni previe sul concetto di competenza educativa salesiana
- 2. Secondo riferimento: la prassi formativa salesiana delle origini
- 3. Un approfondimento del concetto di comunità di pratica, in particolare dal punto di vista educativo
- 4. La comunità di pratica come luogo di apprendimento professionale
- 5. Un impegno reciproco, un’impresa comune, un repertorio condiviso
- 6. Un’impresa comune e un repertorio condiviso
- 7. Coltivare le comunità di pratica educativa e pastorale
- 8. Qualche conclusione orientativa
Periodo di riferimento: 1880 – 2009
M. Pellerey, “Formazione degli adulti e comunità di pratica oggi”, in “Forum salesiano”, 16/01/2020, <https://sites.google.com/site/forumsalesianoitaliano/documenti/colonia>. (Ultima consultazione: 15/05/2024).