Nel centenario della prima edizione del Mese di Maggio scritto da Don Bosco ci sia lecito ricordare questo opuscolo fortunato, che nel giro di un anno potè avere quattro edizioni; ricordarlo come opera di un santo volgarizzatore di dottrina ascetica e divulgatore della caratteristica divozione del Mese mariano.
Del Mese di Maggio di Don Bosco manca ancora l’edizione critica, ci sforzeremo pertanto di raccogliere qualche nota che possa essere utile per la composizione di una introduzione all’auspicata edizione. Per comprendere pienamente l’opera di Don Bosco come propagatore del mese mariano, esamineremo gli sviluppi di questa divozione nell’Ottocento italiano e in particolare nei domini sabaudi di terraferma, dove Don Bosco, all’epoca della composizione dell’opuscolo aveva svolto quasi esclusivamente la sua attività. Per misurarne l’opera di volgarizzazione ascetica esamineremo il Mese di Don Bosco in relazione agli opuscoli analoghi in uso in Italia e specialmente in Piemonte prima dell’opera di Don Bosco.
INDICE
- I – Premessa
- II – Sviluppi del «Mese di Maggio» nell’800, specialmente in Italia
- III – Il «Mese di Maggio» in Piemonte nel secolo XIX
- IV – Struttura del «Mese di Maggio»
- V – Le fonti del «Mese di Maggio» di Don Bosco
- VI – Caratteristiche del «Mese di Maggio» di Don Bosco
Periodo di riferimento: 1700 – 1899
P. Stella, “I tempi e gli scritti che prepararono il «Mese di Maggio» di Don Bosco” in «Salesianum», 20 (1958), 4, 648-694.
Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana (UPS)