In questo contributo si accennerà alla rete di assistenza degli ebrei tra il 1943 e il 1945 negli istituti religiosi, ad alcune traiettorie di spostamento sia a Roma che nel resto della penisola, senza entrare nei dettagli né parlare dell’aiuto offerto da famiglie, sacerdoti diocesani e vescovi.
Per delineare la mappa dell’ospitalità si elencheranno in ordine alfabetico le località – 141 finora documentate nelle pubblicazioni o in testimonianze inedite – dove furono nascosti gli ebrei presso circa 600 istituti religiosi maschili e femminili di clausura o di vita attiva, tutti identificati.
Si menzionano gli ebrei di cui è documentata una permanenza più o meno lunga. Si omettono i nomi privi di cognome, che non sono pochi, dal momento che spesso i fuggitivi nascondevano la propria identità o non tutti i religiosi ne erano al corrente. Ne consegue che, quando mancano informazioni scritte, i testimoni superstiti conoscevano o ricordavano solo il nome.
Indice:
- 1. Introduzione
- 2. Ebrei salvati a Roma
- 2.1. Modalità di arrivo
- 2.2. La permanenza
- 2.3. Differente tipologia di aiuto
- 2.4. Ebrei nascosti a Roma
- 3. La fuga e i rifugi fuori Roma
- 3.1. Le traiettorie e i luoghi principali
- 3.2. Elenco delle città e degli ebrei nascosti
- 4. I religiosi tra i Giusti
- 5. Conclusione
Periodo di riferimento: 1943 – 1945
G. Loparco, La protezione degli ebrei nelle case religiose italiane (1943-1945). Mappa, reti di salvataggio, nomi, in Fondazione “Emanuela Zancan” (Ed.), Per carità e per giustizia. Il contributo degli istituti religiosi alla costruzione del wlefare italiano, 2011, 274-295.