Giovanni Bosco racconta gli inizi del suo impegno educativo a Torino, nel dicembre del 1841, come un incontro reale con un ragazzo reale – Bartolomeo Garelli. Un inizio fatto di comprensione e dialogo, comprensione della persona e una semplice proposta di catechismo e gioco durante i giorni festivi.
Aggiungendosi altri compagni e conoscendo la loro realtà di apprendisti in una città che vive la prima industrializzazione, don Bosco guarda più in là verso il futuro di quei giovani e propone loro l’insegnamento serale. L’opera cresce e progressivamente si aggiunge un piccolo convitto. Più tardi don Bosco apre a Valdocco i propri laboratori e delle classi di liceo.
La successiva crescita vertiginosa di opere educative salesiane in Piemonte, in Italia, in Europa e dal 1875 anche in America Latina fu guidata, secondo le stesse espressioni di don Bosco, sia dalle ispirazioni interiori sia dalle esigenze delle situazioni concrete.
INDICE:
- Assistenza amorevole armonizzata con la pedagogia dei doveri
- I principi della ragione e della religione e gli ideali dell’Onesto Cittadino e del Buon Cristiano
- Pedagogia narrativa della relazione educativa salesiana
- Educazione salesiana in oratorio, a scuola e in convitto
- Famiglia educativa e lavoro in rete
Periodo di riferimento: 1841 – 1884
M. Vojtas, Scheda di documentazione. Il Sistema Preventivo, in Angel Expósito, Don Bosco oggi, intervista a don Ángel Fernández Artime decimo successore di don Bosco, Libreria Editrice Vaticana, Roma 2015 , 83-92.
Istituzione di riferimento:
Centro Studi Don Bosco