Corso di Sistema Preventivo – Unità 5: Itinerario educativo dell’allegria, della gioia e della festa

La gioia è caratteristica essenziale dell’ambiente familiare ed espressione dell’amorevolezza, risultato logico di un regime basato sulla ragione e su una religiosità, interiore e spontanea, che ha la sua sorgente ultima nella pace con Dio, nella vita di grazia. «Il contatto fraterno e paterno dell’educatore coi suoi allievi» «non avrebbe valore né effetto senza l’efficacia della vita gioiosa, dell’allegria sullo spirito del giovane, che per essa si dischiude alla penetrazione del bene». La gioia, l’allegria, è elemento costitutivo del “sistema”, inscindibile dallo studio, dal lavoro e dalla pietà.

«Se vuoi farti buono – suggeriva don Bosco al giovane Francesco Besucco – pratica tre sole cose e tutto andrà bene (…). Eccole: Allegria, Studio, Pietà. È questo il grande programma, il quale praticando, tu potrai vivere felice, e far molto bene all’anima tua». Lo studente di teologia Giovanni Bonetti annotava in una delle sue cronache: «Don Bosco è solito a dire ai giovani dell’Oratorio voler da essi tre cose: Allegria, lavoro e pietà. Ripete sovente quel detto di S. Filippo Neri ai suoi giovani: Quando è tempo, correte, saltate, divertitevi pure finché volete, ma per carità non fate peccati».

Lettura sulla pedagogia della gioia e della festa di Pietro Braido


La fede ci dice che la vita di ogni uomo (come tutta la realtà creata) è stata posta nel grande evento della Incarnazione di Cristo, il Signore del creato. Alla luce di questo dato rivelato il cristiano sa che Cristo è la festa della creazione, perché egli è salvezza totale. Nel Vangelo spesso è ricordata la festa del giorno del Signore con le immagini di «nozze», di «banchetto», che nella cultura orientale sono evocative di festa e di gioia profonda. Per la gioia della festa di nozze il Signore mutò l’acqua in vino, per la gioia dei partecipanti al regno è preparato un banchetto che non ha termine. La Chiesa ha sempre vissuto nella gioia questa tradizione festosa dell’evento di Cristo e lo ha celebrato in ciò che ha di più congeniale: la liturgia, che riattualizza ciò che una volta per sempre si è compiuto in Gesù; in essa i riferimenti alla festa sono costanti, anche là dove umanamente non si riesce a parlare di festa. Il grande evento cristiano quindi ha una connotazione festiva che si celebra nella liturgia con i moduli dell’anno liturgico (quotidiani, settimanali, annuali), di cui però la domenica è il giorno centrale.

Lettura attualizzante di Giuseppe Morante sull’importanza educativo – catechistica della domenica intesa come la festa settimanale

Scarica qui la presentazione sugli itinerari educativi dell’allegria, della gioia e della festa in prezi e in pdf

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