Il nostro Beato Padre D. Bosco nelle Memorie ai suoi Figliuoli Salesiani lasciò scritte queste gravi parole: «RACCOMANDAZIONE FONDAMENTALE. Amate la povertà se volete conservare in buono stato le finanze della Congregazione. Procurate che niuno abbia a dire: questa suppellettile non dà segno di povertà; questa mensa, questo abito, questa camera non è da povero. Chi porge motivi ragionevoli di fare tali discorsi, egli cagiona un disastro alla nostra Congregazione che deve sempre gloriarsi del voto di povertà. Guai a noi se coloro da cui attendiamo carità vedranno che teniamo vita più agiata della vita loro […] La Provvidenza, disse altra volta, ci mancherà in quel giorno in cui sciuperemo danari in cose superflue o non necessarie». Don Pietro Ricaldone quindi raccomanda i Signori Ispettori e Direttori di fare un diligente esame in tutte le case per accertarsi se tutto è in armonia con le sapienti direttive e le accordate raccomandazioni di Don Bosco. Si raccomanda di segnalare se la povertà non viene osservata e di vendere i mobili e gli oggetti di lusso ed acquistarne altri più conformi alla povertà religiosa. I confratelli poi cooperino coi Superiori in questa opera di santa epurazione ovunque essa sia necessaria, senza dimenticare mai la tremenda ammonizione del Padre: «Quando comincieranno tra noi le comodità e le agiatezze la nostra Pia Società ha compiuto il suo corso».
Periodo di riferimento: 1933
P. Ricaldone, “Circa l’importanza della pratica della povertà religiosa” in «Atti del Capitolo Superiore», 14 (1933) 60, 27-29.
Istituzione di riferimento:
Direzione Generale SDB