La lunga relazione sulla malattia e la morte di madre Mazzarello, benché non firmata è da attribuirsi a don Giovanni Battista Lemoyne, testimone diretto di quanto viene narrato. Egli, in quanto direttore spirituale della Comunità, sapeva quanto le suore e le educande amassero la Madre. É probabile quindi che, a breve distanza dalla morte di madre Mazzarello (avvenuta il 14 maggio 1881) egli abbia scritto i ricordi dell’ultimo periodo della vita della prima Superiora generale per poterli inviare alle FMA soprattutto a quelle più lontane. La fonte è una testimonianza attendibile di una delle pagine più dolorose della prima comunità e al tempo stesso più intense di fecondità. Abbiamo di fronte a noi una donna di 44 anni, dal fisico logoro dalle fatiche e dalla malattia, ma con lo spirito vigile e coraggioso proiettato con gioiosa speranza nell’incontro con Dio al di là della morte, ma anche saggiamente sollecito del futuro della sua famiglia sempre più grande ed estesa, alla quale guarda con trepidazione e fiducia. Il suo orizzonte vitale è dominato dalla presenza del Signore Gesù da lei ardentemente amato, ma anche dalle sue sorelle che si raccolgono intorno a lei per ricevere ancora orientamenti e consigli per il futuro dell’Istituto. Il valore di questa fonte deriva anche dal fatto che colui che scrive fu sempre direttore saggio e zelante delle prime FMA, ma mai entusiasta del suo ruolo. Questa sua sofferta fedeltà alla missione che gli aveva affidato don Bosco contribuì a renderlo cauto e sobrio anche quando si trattò di parlare o di scrivere della prima FMA.
Periodo di riferimento: 1881
Relazione di don Giovanni Battista Lemoyne sulla malattia e morte di madre Maria D. Mazzarello (1881), in Piera Cavaglià – Anna Costa (eds.), Orme di vita tracce di futuro. Fonti e testimonianze sulla prima comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1870-1881), Roma, LAS 1996, pp. 328-343.
Istituzione di riferimento:
Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”