Per contribuire fin dall’inizio alla chiarezza del dialogo, si crede opportuno riassumere le conclusioni a cui si vuole arrivare, nello svolgimento del tema:
1. Don Bosco non è l’unico educatore o pedagogista del suo tempo, nè l’unico « grande » anche solo nel campo cattolico.
2. Don Bosco non è l’unico prete che nel suo tempo si sia interessato di ragazzi, di gioventù povera e abbandonata o no.
3. Tra essi Don Bosco è, indubbiamente, un «Grande»: soprattutto per avere approfondito intuitivamente e praticamente comuni esperienze educative, attuandole in forme ardite e organiche, e con vastità di visuale. Due soprattutto sono i tratti essenziali della sua qualifica di educatore:
a) il preciso e ardentissimo ideale morale-religioso, ascetico: la religiosità essenziale, in senso integralmente cattolico, della sua pedagogia;
b) l’inimitabile « stile » con cui egli ha esercitato il suo apostolato giovanile, l’attuazione « pedagogica » fatta « su misura dei giovani » della sua pastorale.
Questo duplice carattere della sua azione è esattamente colto anche dall’Aubert, Le Pontificat de Pie IX : « Don Bosco si è rivelato pedagogo eccezionale, nel quale si fondono il buon senso, il gusto del rischio e il senso dell’apostolato, dominato dall’idea che l’educatore è un amico che guida il fanciullo per prevenire le mancanze piuttosto che un sorvegliante che vigila per punire le trasgressioni… Preoccupazione di consentire ai ragazzi di svilupparsi in un clima familiare, in un’atmosfera di gioia e di letizia ».
È così chiarito in che senso si vuol adottare la formula « nella pedagogia di ieri e di oggi ».
La storia della « pedogogia » che qui interessa non si riduca a quella ordinariamente trattata nei manuali:
a) anche quella è, evidentemente, compresa, se Don Bosco fu, come fu, educatore nato, amico dei giovani, geniale nelle sue concezioni e attuazioni per i giovani;
b) ma è anche storia di una pedagogia più ampia: la storia delle industrie, dei mezzi, delle intuizioni, delle intenzioni e realizzazioni per « salvare i giovani », per portare ad essi la « salvezza in Cristo Gesù », la Redenzione e i suoi frutti: e, aggiungiamo, « ieri e oggi », in un mondo particolarmente ostile a simile sorta di azione sui giovani, ammalato ieri come oggi di laicismo (l’inizio della laicizzazione in Italia!), di razionalismo, di materialismo, di relativismo.
Indice:
- L’ispirazione fondamentale: pedagogia «pastorale» (Ieri, Oggi)
- L’orientamento metodologico fondamentale: pastorale «pedagogica» (Ieri, Oggi)
Periodo di riferimento: 1815 – 1960
P. Braido, Contemporaneità di Don Bosco nella pedagogia di ieri e di oggi, in P. Braido et al., Don Bosco educatore oggi, 2a edizione, PAS Verlag, Zürich 1963, 58-76.
Istituzione di riferimento:
Facoltà di Scienze dell’Educazione UPS