D. Bosco, per certi atteggiamenti, è come tutti coloro che interpretano come male, come eticamente riprovevole, socialmente e pedagogicamente infecondo quanto avvertono prescindere dalla religione o quanto trovano dichiaratamente avverso alla Religione Cattolica, vista nel suo aspetto storico di società gerarchicamente costituita e con prerogative di valore socio-politico. Fatti luttuosi nei quali incorrono Pio IX, l’arcivescovo Fransoni, da lui vengono interpretati come prove di Dio o come insidia diabolica permessa per purificare e fortificare i buoni. Lutti invece che toccano Vittorio Emanuele II o altri che appaiono persecutori della Chiesa o conniventi con le forze avverse, vengono giudicati come tremendi castighi di Dio.
INDICE
- 1. Il contenuto dei messaggi
- 2. I testi manoscritti
- 3. In sintonia con altri ambienti cattolici del tempo
- 4. L ’interpretazione delle “profezie”
Periodo di riferimento: 1870 – 1873
P. Stella, “Per una storia del profetismo apocalittico cattolico ottocentesco. Messaggi profetici di don Bosco a Pio IX e all’imperatore d’Austria (1870-1873)” in «Rivista di storia e letteratura religiosa», 4 (1968), 448-469.