Come mostrato nello studio, c’è una differenza notevole e molto importante tra le descrizioni delle vite dei giovani scritte da don Bosco. Savio, Magone e Besucco potrebbero essere considerati come l’ideale realizzato dell’educazione dell’educatore torinese. Don Bosco racconta di come i giovani si trasformano progressivamente diventando “cittadini onesti e buoni cristiani”, capaci di dare spazio alla vita spirituale e di comportarsi come cristiani impegnati per il bene dei compagni e della società.
Nella seconda parte si sono accostate le vite di Pietro, Valentino e Severino. Qui, la realizzazione dell’ideale pedagogico non è percepita come nella vita degli altri. La strada per la realizzazione è più difficile e conosce diversi ostacoli. Non che l’educazione, certamente nel caso di Pietro e Severino, non raggiunga il suo obiettivo. Però abbiamo mostrato come lo scrittore, in queste biografie, permetta al lettore di
costatare come alcuni elementi sfavorevoli, quali un cattivo ambiente, l’assenza di una figura adulta forte e capace di infondere fiducia, la presenza dei cattivi amici e l’influenza delle letture sbagliate siano dannosi per l’educazione. Le vite di Pietro, Valentino e Severino, in conclusione, possono essere lette come un invito esplicito di don Bosco agli educatori, ai genitori, agli insegnanti, ma anche ai giovani stessi, di prendersi cura delle giovani generazioni e della loro educazione, per aiutarli a costruire nel loro presente, e in vista del loro futuro, una vita riuscita e felice.
INDICE
- 1. Giovanni Bosco scrittore di biografie di giovani
- 2. La pedagogia della “scelta dello stato” nelle biografie edificanti
- 2.1. La proposta formativa nelle biografie di Domenico Savio, Michele Magone e Francesco Besucco
- 2.2. La persona dell’educatore salesiano ed altri elementi che aiutano Savio, Magone e Besucco nella loro crescita umana e cristiana
- 3. Quando le scelte di vita diventano una sfida: le biografie di Pietro, Valentino e Severino
- 3.1. Breve presentazione delle vite di Pietro, Valentino e Severino e dello scopo per il quale sono state scritte
- 3.1.1. Pietro ossia la forza della buona educazione
- 3.1.2. Valentino o la vocazione impedita
- 3.1.3. Severino ossia avventure di un giovane alpigiano
- 3.2. Il tipo di giovani presentato da don Bosco in questi scritti
- 3.2.1. Pietro, il figlio dedicato e devoto
- 3.2.2. Valentino, l’onesto giovanotto che diventa «galeotto»
- 3.2.3. Severino, l’avventuriero
- 3.3. Le persone, gli elementi e gli atteggiamenti che sostengono le scelte dei ragazzi
- 3.3.1. Figure di riferimento
- 3.3.2. L’influsso dell’ambiente
- 3.3.3. Atteggiamenti ed altri elementi che permettono ai giovani a fare delle scelte buone
- 3.4. Il ruolo fondamentale della religione
- 3.1. Breve presentazione delle vite di Pietro, Valentino e Severino e dello scopo per il quale sono state scritte
- Conclusione
- Abbreviazioni
- Bibliografia
Periodo di riferimento: 1850 – 1865
Istituzione di riferimento:
Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”