Il giorno 2 maggio Don Ricaldone ebbe la sorte di essere ricevuto in udienza dal S. Padre. Voleva presentargli i voti e le preghiere della Famiglia Salesiana pel suo ottantesimo, dargli notizie della Società e chiedergli consigli ravvalorati dalla sua benedizione. Il S. Padre lo accolse e lo intrattenne paternamente: si compiacque degli auguri e delle notizie e insistette, come già in altre circostanze, sulla diligente formazione del personale. Rimase profondamente impressionato da queste sue parole: « È preferibile non avere sacerdoti nè religiosi, se essi non sono degni della loro missione. Urge ripetere a tutti che la più grande carità che si possa usare alla povera Santa Madre Chiesa è il rigore nell’ammettere alle ordinazioni e alla professione religiosa ».
A Roma si svolsero, durante il suo soggiorno, due avvenimenti importanti. Il 3 maggio, alla presenza di S. Santità Pio XI e di elettissima assistenza, veniva letto il Decreto sulla eroicità delle virtù della Venerabile Madre Maria Mazzarello, Prima Superiora dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, fondate da S. Giovanni Bosco.
Il 14 maggio ebbero inizio, con una magistrale commemorazione di S. Giovanni Bosco, fatta dal Grande Ufficiale Avv. Orazio Quaglia, Preside della Provincia di Torino, le feste della Consacrazione del Tempio di Maria Ausiliatrice, compiuta il 17 maggio dall’Em.mo Card. Marchetti-Selvaggiani.
L’erezione dell’altare e l’ingrandimento della Basilica sono un motivo, uno stimolo, una palestra, una santa gara per propagare le devozioni di Maria Ausiliatrice e di S. Giovanni Bosco, e per accrescere il numero e l’attività dei Cooperatori e dei devoti. Nessuno pertanto dev’essere assente.
Ormai in quasi tutti gli Studentati filosofici sono stabiliti tre anni di studio con grande vantaggio della formazione intellettuale e religiosa dei giovani Confratelli. Per evitare che vi sieno differenze di trattamento tra i membri di una stessa famiglia religiosa, con scapito della giustizia e della carità, resta stabilito, come attuazione pratica di quanto fu voluto dal suddetto Capitolo Generale, che tutti i chierici che entreranno nello Studentato filosofico nel prossimo anno scolastico 1936-37 vi restino senza eccezione tre anni.
Molto poi la Congregazione si aspetta dalle riunioni dei Direttori, nelle quali saranno seriamente esaminate le Strenne Santità è Purezza e Fedeltà a Don Bosco Santo, per renderle vita vissuta nelle nostre Case. E’ certo che i Signori Direttori, nelle conferenze, nei sermoncini della sera,
nei rendiconti e nei privali colloquii si sforzeranno d’inculcare e di esigere la pratica, delle direttive e raccomandazioni ivi indicate.
Si evitino i bagni che anche quest’anno che hanno fatto dolorose vittime. Si evitino pure quelle passeggiate che il S. Fondatore non avrebbe mai approvate perchè di nocumento al corpo e
all’anima. Si bandiscano poi quelle deplorevoli forme di vero nudismo negli abiti di sport ed anche nei vestiti ordinari che sono vera sconvenienza e peccaminosa provocazione.
INDICE:
- L’omaggio della Famiglia Salesiana al S. Padre per il suo Ottantesimo
- La lettura del Decreto sulla eroicità delle virtù della Ven. M. Mazzarello
- La Consacrazione del Tempio di Maria Ausiliatrice in Roma
- Riguardo le strenne
- La cooperazione per l’erezione dell’Altare a Don Bosco e l’ingrandimento della Basilica
- Gli studentati filosofici
- I bagni
- Le passeggiate
Periodo di riferimento: 1936
P. Ricaldone, in «Atti del Capitolo superiore della Società salesiana», 17 (1936), 76, 357-362.
Istituzione di riferimento:
Direzione Generale SDB