Una data cara e memoranda si avvicina: il centenario della vestizione chiericale del santo Padre Don Bosco, la quale ebbe luogo la domenica 25 ottobre del 1835 nella Chiesa parrocchiale di Castelnuovo. Ogni ricorrenza della vita di D. Bosco è sacra e solenne: ma questa riveste un’importanza speciale e merita una particolare commemorazione.
Ognuno sa che cosa volesse dire la vestizione chiericale per Don Bosco. Egli aveva allora 20 anni: la lunga e dura prova degli stenti, delle fatiche, delle privazioni, delle umiliazioni, delle
contraddizioni era finita. Il suo sogno era compiuto: era chierico, entrava in Seminario, aveva aperta la via al Sacerdozio, la mèta sempre vagheggiata e che stava in cima a tutti i suoi pensieri e aspirazioni. Al tempo stesso si apriva la via per il compimento di un altro sogno: il sogno profetico che aveva fatto all’età di nove anni, con cui era divinamente segnata la sua vocazione e la sua futura missione; sogno che, ripetuto più volte e con fasi diverse nella vita del Santo Fondatore, si rinnovò — come egli medesimo confidava a Don Barberis — nell’imminenza della sua vestizione chiericale, con l’ordine esplicito del Personaggio misterioso di mettersi alla testa di falangi giovanili.
La prima commemorazione e l’inizio, per così dire, delle celebrazioni, fu già compiuto dal Rettor Maggiore coi Superiori del Capitolo e con gli Ispettori delle Case d’Europa, convocati a Torino.
Il 15 agosto infatti, vigilia del dì natalizio del Santo Fondatore, tutti si recarono a Castelnuovo a visitare la Chiesa Parrocchiale, ove, dinanzi all’immagine di Maria, or son cent’anni, Giovanni Bosco, chierico novello, fortemente e generosamente prometteva a Dio di corrispondere alla sua santa vocazione.
Al mattino dello stesso giorno, nella cappella del Seminario di Chieri, ove D. Bosco portò l’abito chiericale e dove, fedele alle sue risoluzioni e promesse, sotto la guida di esperti maestri e nella santa amicizia di Luigi Comollo e di altri degni compagni, compì la sua formazione sacerdotale e pose le basi della sua futura missione, i Superiori e gli Ispettori assistettero alla celebrazione della Santa Messa. In quel luogo saturo di soavissimi ricordi don Ricaldone rievocò ai presenti la vita ivi santamente vissuta dal Padre e tutti pregarono pel Cardinale e pel Clero dell’Archidiocesi di Torino, dalle cui gloriose file era uscito il Fondatore, e per la Società.
Quella memoranda giornata così ricca di spirituali emozioni si chiuse nell’umile Casetta dei Becchi, che sarà sempre scuola d’insegnamenti profondi, sapienti ed efficaci per tutti i Figli di
D. Bosco Santo.
Periodo di riferimento: 1935
P. Ricaldone, «Atti del Capitolo superiore della Società salesiana», 16 (1935), 71, 253-263.
Istituzione di riferimento:
Direzione Generale SDB