I due memorandi avvenimenti, dai quali continuano a sgorgare queste benedizioni e consolazioni, sono inseparabili l’un dall’altro: la Beatificazione del Padre risplende qual gemma nella corona splendidissima del Giubileo d’oro del Papa, e Questi, a sua volta, ha tenuto a farla brillare di tutta la sua bella luce. Egli l’ha fatto regalmente, sia con l’Augusta Parola, espressione genuina della sua profonda convinzione, tanto nelle udienze più solenni, dinanzi a decine di migliaia di pellegrini, come in quelle più intime, non però meno solenni delle prime, per l’eccellenza dei personaggi che le componevano, nelle quali s’è degnato distribuire in ricordo oltre 30 mila medaglie del Beato, eccitando tutti all’imitazione di Lui; e sia nelle ultime Lettere
Encicliche, sgorgate dal suo gran Cuore — tutto sollecitudine e tenerezza per la Chiesa e per le anime — quale magnifico inno di ringraziamento a Dio per il fausto compimento del Suo Giubileo così fecondo di beni preziosi e duraturi.
Nell’Enciclica intorno alla diffusione della pratica degli Esercizi Spirituali, in data del 20 dicembre — proprio il 50° anniversario della Sua prima S. Messa — a dimostrazione dei vantaggi e dei frutti che produce tale pratica, resa dalla Chiesa ormai obbligatoria per il clero. Fin dal principio della sua missione, il Beato ha usate tutte le industrie per fare usufruire ad alcuni dei suoi oratoriani di questo gran mezzo di santificazione, ottenendo dal B. Cafasso di potere condurne parecchi al Santuario di S. Ignazio sopra Lanzo, in sostituzione dei laici che avevano il loro posto, ma che per più motivi non l’usavano.
Nell’Enciclica Quinquagesimo anno del 23 dicembre scorso, nella quale il S. Padre s’è compiaciuto « quasi facendo il bilancio di questi 12 mesi, più diffusamente commemorare i grandi benefizi da Dio derivati al popolo cristiano », fece un posto cospicuo alla Beatificazione
di D. Bosco. Leggiamo con venerazione le Sue parole, ripiene dell’affetto e della divozione più soavi verso il nostro Beato.
Il 6 dicembre scorso, i Procuratori Generali e i Delegati degli Ordini e delle Congregazioni religiose, che hanno opere missionarie, sono stati ricevuti in speciale udienza dal S. Padre. L’Eminentissimo Sig. Card. Guglielmo Van Rossum, Prefetto della S. Congregazione di Propaganda Fide, li presentò al Papa, accompagnandolo nel giro che fece per passare in rassegna i presenti — un’ottantina di religiosi — e informandolo della provenienza dei singoli e delle Missioni che rappresentavano.
La prima raccomandazione era che le Missioni non devono fare in nessun modo del nazionalismo, ma soltanto del cattolicismo, dell’apostolato; esse devono servire le anime e soltanto le anime. Il nazionalismo è sempre stato per le missioni un flagello, anzi non è esagerato chiamarlo una maledizione.
La seconda raccomandazione è quella che le missioni e i missionari si devono occupare sopratutto e unicamente delle cose di Dio, perchè, come dice l’Apostolo, nessuno di coloro che militano per Iddio deve immischiarsi negli affari secolari.
La terza raccomandazione infine era che le missioni, le opere missionarie, i missionari debbono aver presente quello che fu l’ultimo pensiero, l’ultima raccomandazione, l’ultima preghiera di Gesù al Padre, prima di chiudere la sua vita su la terra, cioè l’unità.
La cinquantenaria ricorrenza della fondazione della prima Casa a Roma, che cade in quest’anno deve animarci tutti ad un maggior incremento della divozione al Cuore SS. di Gesù. Quella fondazione infatti è legata, anzi è stata manifestamente voluta dal S. Cuore, dal quale, quasi a perenne ricordo, ha preso la denominazione e il titolo nobiliare.
Un altro stimolo alla nostra attività di bene per la santificazione, e per quella della gioventù a tutti affidata, ci reca la sospirata notizia che il 1° del prossimo luglio sarà tenuta la Congregazione antipreparatoria sopra le virtù eroiche del Servo di Dio Savio Domenico.
INDICE:
- Due avvenimenti inseparabili
- Un gran mezzo di santificazione
- Militi di Cristo
- I rappresentanti delle Missioni dal Papa
- Tre raccomandazioni papali
- Così voleva il nostro Fondatore
- Il Cinquantenario della Fondazione della Casa di Roma
- Per la Chiesa di Savio Domenico e l’ultima Enciclica del Papa
Periodo di riferimento: 1930
F. Rinaldi, “Lettera del Rettor Maggiore” in «Atti del Capitolo Superiore» 11 (1930) 51, 829-839.
Istituzione di riferimento:
Direzione Generale SDB