Il 3 aprile 1874 papa Pio IX approvava in via definitiva le Costituzioni della Società di S. Francesco di Sales ed il 13 aprile successivo la competente Congregazione dei Vescovi e Regolari emanava il relativo decreto. La tortuosa storia del complesso iter redazionale delle Costituzioni salesiane è già nota grazie all’edizione critica di tutti i testi preparatori al testo approvato nel 1874 e del primo testo tradotto in italiano (1875). Altrettanto note sono le gravi difficoltà incontrate da don Bosco nell’ottenere la sospirata approvazione, dovute all’opposizione degli arcivescovi di Torino, mons. Alessandro Riccardi di Netro prima e soprattutto mons. Lorenzo Gastaldi dopo, ed anche alle molteplici animadversiones dei consultori e dei vertici della Congregazione dei Vescovi e Regolari deputata a tale approvazione. Le continue suppliche al papa, con cui don Bosco sollecitò l’approvazione delle Costituzioni, il sostegno morale di vescovi e cardinali favorevoli, da lui avvicinati personalmente o per via epistolare, non riuscirono ad avere la meglio sulla normativa in vigore e sulla stessa prassi canonica dell’epoca, le quali esigevano congrui tempi di sperimentazione e l’accettazione di determinate animadversiones, che invece don Bosco riteneva in tanta parte contrarie a quella piena libertà d’azione di cui la Società salesiana, a suo giudizio, aveva bisogno. Si pubblicano qui di seguito 11 documenti relativi a don Bosco fondatore per l’arco di tempo 1852-1884. Lo suddividiamo in tre distinte fasi. Anzitutto i cinque momenti o atti precedenti il primo riconoscimento della Società salesiana del 1864: la nomina nel 1852 di don Bosco a direttore-capo dei tre Oratori di Torino da parte dell’arcivescovo mons. Fransoni (n. 30), la scelta nel 1854 del nome di Salesiani per alcuni giovani disposti a fare una “prova di esercizio pratico di carità verso il prossimo” (n. 31), la fondazione della Società salesiana nel 1859 (n. 32), la prima supplica, rimasta in sospeso, di approvazione diocesana nel 1860 da parte dell’arcivescovo in esilio (n. 33) e le prime professioni religiose nel 1862 (n. 34). Segue poi l’iter di approvazione canonica della Società e delle sue Costituzioni (1864-1874), articolato in quattro richieste e altrettanti decreti, a norma del Methodus in vigore per l’approvazione delle Costituzioni di nuovi Istituti: decreto di lode del 1864 (n. 35), decreto di approvazione diocesana della Società salesiana del 1868 (n. 36), decreto di approvazione pontificia della stessa Società del 1869 (n. 37), decreto di approvazione definiva delle costituzioni salesiane del 1874 (n. 38). Dei decreti, tutti in lingua latina, si offre una traduzione in lingua italiana. La terza fase è costituita dalla decennale attesa della concessione dei “privilegi” da parte della Santa Sede nel 1884 (n. 39), poco prima dell’annuncio ufficiale della nomina di don Rua a vicario di don Bosco con pieni poteri (e di don Giovanni Cagliero a provicario per l’America Latina) resa però pubblica ad un anno di distanza (n. 40). Nell’arduo cammino della fondazione di un istituto religioso vero e proprio come quello salesiano, per il quale per altro don Bosco non aveva né esperienza personale né preparazione teologico-giuridica specifica, giocarono un loro ruolo fattori di ordine diverso: avvenimenti, situazioni, esperienze, ordinamenti giuridici, riflessioni, intuizioni, pregiudizi, caratteri personali, amicizie, autorità civili e religiose; elementi, questi, non sempre facili da individuare, analizzare, valutare e confrontare.
Periodo di riferimento: 1852 – 1885
Istituto Storico Salesiano, Fonti salesiane 1: Don Bosco e la sua opera. Raccolta antologica, Roma, LAS, 2014, 113-139.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano