L’indagine riguarda l’influsso del modello religioso coniato da Don Bosco sulle origini dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, sotto il profilo spirituale, educativo, giuridico, sociale, organizzativo, istituzionale. Don Bosco ebbe il compito di coinvolgere le Figlie di Maria Immacolata nel suo progetto educativo, poi di comporre in modo organico le norme pratiche disciplinari e l’istanza educativa del suo tempo. In un’immagine, si impegnò a creare una nuova sintesi tra l’invito tradizionale rivolto alle religiose a tenere gli “occhi bassi”, e quello implicito di tenerli ben “aperti” nell’assistenza e nell’apostolato, in modo da preparare le ragazze alla vita con senso di realismo. Dosando presenza e delega, il fondatore agì spesso indirettamente, consapevole della docilità attiva delle FMA, a cui non lasciava mancare espressioni di sollecita paternità. Forse non a caso sono rimaste più lettere e ricordi alle FMA come compagine unitaria, che alla sola madre M. Mazzarello o a Caterina Daghero (1881-1924). In fondo, affidava l’eredità spirituale educativa a tutte e a ciascuna, in spirito di famiglia, più che rivolgersi alla sola superiora. Il suo esplicito ricordo nel 1885 fu: “Fate del bene, fate delle opere buone, faticate, lavorate molto per il Signore e tutte con buona volontà. Oh, non perdete tempo. […] Mettetela in pratica la vostra santa regola, ed io vi ripeto ancora una volta che non ve ne pentirete mai”. Nell’insieme si delinea un modello religioso in fieri, articolato a partire da uno scopo chiaro dall’inizio, che contemperava l’osservanza delle regole e la fiducia accordata alle religiose. Il confronto tra le diverse redazioni delle Costituzioni primitive delle FMA fino al 1885 (ultima edizione rivista da don Bosco), alla luce delle Costituzioni delle Suore di S. Anna e di quelle della Società Salesiana, mette in risalto somiglianze e peculiarità, in un processo di chiarimento che coinvolgeva direttamente le religiose. La loro vita attiva doveva armonizzare elementi tradizionali della vita religiosa e modalità inedite di presenza educativa preventiva, richieste dai tempi. L’intervento di don Bosco e dei suoi rappresentanti tra le FMA fece sì che, pur conservando o acquisendo alcuni retaggi della vita monastica, la missione educativa promuovesse l’evoluzione del modello religioso verso forme flessibili che penetravano nella modernità, senza opporvisi in modo polemico.
Periodo di riferimento: 1962 – 1988
G. Loparco, I riverberi del modello religioso donboschiano sull’istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Spunti di indagine, in « Ricerche Storiche Salesiane» (2014) 62, 85-119.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano