Quali i progetti missionari di don Bosco per l’Argentina una volta preso piede in quella terra? Con le informazioni in suo possesso grazie alle ricerche di don Giulio Barberis, alla corrispondenza con le autorità locali e i missionari salesiani, a sei mesi dalla prima spedizione don Bosco era in grado di mandare al Prefetto della S. Congregazione di Propaganda Fide, card. Alessandro Franchi, una prima relazione sugli immediati risultati dell’opera dei missionari salesiani in Argentina (n. 98). Chiedeva sussidi economici e l’erezione di una Prefettura apostolica per i territori della Pampa e della Patagonia che riferiva non appartenenti ad alcuna istituzione né ecclesiastica né civile. Sostegni finanziari li chiedeva anche al ministro degli Esteri italiano per via dell’assistenza salesiana agli immigrati italiani in Argentina (n. 99), e ai benefattori in genere per le case già aperte in Argentina, per quelle già richieste in Cile, per le spese di viaggio e il necessario corredo ai neomissionari (n. 100). A fine anno 1877 inviava nuovamente al cardinale Prefetto di Propaganda Fide un nuovo ampio memoriale sull’ importanza delle missioni salesiane, sui risultati raggiunti in due anni, sul personale impiegato e sulle limitate fonti di finanziamento. Concludeva il suo scritto con la richiesta di erezione di un Vicariato apostolico in Patagonia centro nord e di una Prefettura apostolica più a sud (n. 101) Appena nominato il nuovo Prefetto di Propaganda Fide nella persona del card. Giovanni Simeoni, don Bosco si premurava di ribadire brevemente la stessa richiesta, fra l’altro già avanzata al nuovo pontefice Leone XIII, il quale condivideva i progetti di don Bosco per l’America e l’India, ma lasciava ogni decisione in merito all’apposita Congregazione (n. 102). Allo stesso pontefice nell’aprile 1879 inviava un promemoria sullo stato della Società salesiana nelle missioni patagoniche, per le quali chiedeva nuovamente un riconoscimento formale da parte della Santa Sede, onde poter ottenere sussidi economici dalla Pia Opera di Propagazione della Fede di Lione e dall’Opera della Santa Infanzia (n. 103). Informazioni molto ampie, con documentazione allegata, sul progresso delle missioni salesiane sono contenute in due altri memoriali: anzitutto nell’ampia esposizione al papa sulle missioni patagoniche dell’aprile 1880 nuovamente allo scopo di ottenere un Vicariato apostolico nella Patagonia e poi nella più breve ma precisa storia delle singole fondazioni salesiane in Patagonia inviata all’Opera di Propagazione della Fede a Lione nel marzo 1882, onde averne qualche sostegno economico ai fini di sempre migliori risultati apostolici (n. 105). Le reiterate richieste di nuove circoscrizioni giuridiche vennero accolte l’anno seguente. Il 16 novembre 1883 venivano effettivamente eretti il Vicariato e la Prefettura apostolica, a lungo desiderati (n. 106). La nostra breve rassegna documentaria si chiude con la circolare ai Cooperatori e Cooperatrici missionarie del 1886 (n. 107), tradotta in 4 lingue e spedita ovunque nel mondo, nella quale don Bosco riferiva dell’imminente sviluppo delle opere missionarie salesiane in Cile, nelle terre magellaniche più a sud, nel Brasile, mentre rinnovava le richieste di preghiere e sussidi economici. All’epoca erano già partite nove spedizioni con oltre 100 missionari Salesiani e oltre 40 Figlie di Maria Ausiliatrice. Vivente don Bosco, sarebbero seguite altre tre spedizioni (aprile e dicembre 1886, dicembre 1887) con una trentina di altri missionari e missionarie, arrivati ormai nell’estremo sud del Cile (Punta Arenas, 1887).
Periodo di riferimento: 1876 – 1886
Istituto Storico Salesiano, Fonti salesiane 1: Don Bosco e la sua opera. Raccolta antologica, Roma, LAS 2014, 270-307.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano