Gli anni, che il nostro Convegno qualifica come “particolarmente difficili”
del XX secolo, sono quelli che la storiografia italiana, a proposito della propria
storia nazionale, denomina come Età fascista. Certo sono “anni particolarmente difficili” per quanto riguarda la situazione politica, caratterizzata in Italia dal totalitarismo imposto da Mussolini, con tutte le gravi conseguenze che ne sono derivate. Ma si possono, senza dubbio, intendere come “particolarmente difficili” anche per quel che riguarda il tema che più direttamente ci interessa: l’educazione dei giovani. In pochi momenti della sua storia, infatti, la Chiesa è stata sfidata in modo così risoluto sul campo dell’educazione dei giovani come è avvenuto, in questi anni, da parte del regime fascista: con un progetto di uomo nuovo alternativo a quello cristiano, con un’organizzazione per fascia d’età che entrava in diretta concorrenza con le organizzazioni ecclesiali, con una disponibilità di mezzi e strutture che era decisamente superiore a quella di cui il mondo ecclesiale poteva disporre, con la pretesa, infine, di riservare l’educazione giovanile alla propria esclusiva competenza.
Periodo di riferimento: 1922 – 1939
S. Oni, “I Salesiani e l’educazione dei giovani, in Piemonte, durante il periodo del fascismo” in “L’educazione salesiana in Europa negli anni difficili del XX secolo” LAS, Roma, 2007, 148-170.
Istituzione di riferimento:
Associazione Cultori Storia Salesiana (ACSSA)