Dopo la lettera spedita a tutte le Case salesiane dal Rev.do Capitolo Superiore, don Rua scrive così nella nuova qualità di Rettor Maggiore: “Mi presento sotto gli auspizii di San Giuseppe, di cui corre in questo giorno la solennità; e nutro fiducia, che questo gran Santo, Patrono della Chiesa universale, vorrà colla sua Sposa Santissima essere altresì il Protettore speciale dell’umile nostra Società ed assistermi benignamente nel disimpegno del mio uffizio”.
Le espressioni del Sommo Pontefice all’udienza e le dette raccomandazioni dell’Em.mo suo Vicario destarono in lui due pensieri: uno è da mettersi tosto all’opera per raccogliere le memorie riguardanti la vita del caro Padre. L’altro pensiero che rimase fisso in mente fu che bisogna stimarsi ben fortunati di essere figli di un tal Padre. Perciò la sollecitudine dev’essere di sostenere e a suo tempo sviluppare ognora più le opere da lui iniziate, seguire fedelmente i metodi da lui praticati ed insegnati, e nel modo di parlare e di operare cercare di imitare il modello che il Signore nella sua bontà ha in lui somministrato. Questo, sarà il programma che egli seguirà nella sua carica; questo pure sia la mira e lo studio di ciascuno dei Salesiani.
Periodo di riferimento: 1888
M. Rua, “Prima lettera del Nuovo Rettor Maggiore” in “Lettere circolari di don Michele Rua ai salesiani”, Direzione generale delle opere salesiane, Torino 1965, 18-21.
Istituzione di riferimento:
Direzione Generale SDB