Il termine educatore presenta nella storia della pedagogia e nel linguaggio comune sfumature diverse. L’attenzione dedicata all’argomento dai grandi pedagogisti (Quintiliano, Vives, Comenio, Herbart, Pestalozzi, Fröbel…), pur conservando ancora molti elementi validi, si inserisce oggi in un discorso assai complesso e articolato.
D’altra parte, gli stessi educatori più consapevoli sentono l’urgenza di una adeguata definizione del proprio ruolo. Nuovi fatti e istanze culturali («scoperta del bambino» come soggetto attivo della propria educazione, senso della libertà e dell’autonomia, maturazione democratica, impegno di partecipazione…) hanno contribuito a mettere in crisi «modelli» considerati finora indiscussi e indiscutibili, esigendo, di conseguenza, atteggiamenti e compiti rinnovati da parte dei responsabili delle istituzioni educative. Questo semplice rilievo fa vedere la necessità di dedicare un’adeguata considerazione al tema che costituisce l’oggetto di queste pagine, prima di elaborare un preciso progetto educativo-pastorale. Si eviteranno cosi accentuazioni unilaterali e impostazioni riduttive che potrebbero compromettere gli obiettivi che si vogliono raggiungere.
INDICE
- 1. Alcune precisazioni
- 2. Dall’educatore autoritario all’educatore «autorevole»
- 3. L’educatore salesiano
Periodo di riferimento: 1984
J. M. Prellezo, “Educatore” in “Progetto Educativo Pastorale“, a cura di Juan Edmundo Vecchi, José Manuel Prellezo, LAS, Roma, 1984, 344-354.
Istituzione di riferimento:
Facoltà di Scienze dell’Educazione UPS