L’intervento intende analizzare come le opere salesiane abbiano coniugato la fedeltà al proprio carisma con la necessità di rispettare i differenti assetti politici nei quali erano presenti, documentando come la missione educativa non abbia mai mancato di lealtà verso gli Stati che la ospitavano o verso quelli nei quali intendeva espandersi.
Perché, come si vedrà, la dichiarata apoliticità della Società di S. Francesco di Sales (il famoso detto: “la nostra politica è quella del Pater noster”), l ’esplicita intenzione di voler operare solo in favore dei giovani per educarli come “buoni cristiani e onesti cittadini” e, inoltre, la sostanziale intenzione di assicurare il dovuto rispetto alle autorità statali costituite, non sempre sono risultate sufficienti a scongiurare diffidenze e talvolta animosità verso la Congregazione
salesiana.
Indice:
- Introduzione
- Don Rua: la questione delle “case salesiane italiane” nella monarchia asburgica
- La lealtà salesiana vista dalle autorità governative
- Don Rua e i suoi Salesiani “promotori” dei diritti delle minoranze etniche
- Riflessione conclusiva
Periodo di riferimento: 1888 – 1910
S. Zimniak, “La missione salesiana tra fedeltà al carisma e lealtà verso lo Stato durante il rettorato di don Rua” in «Ricerche Storiche Salesiane» 30 (2011) 57, 217-248.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano