La dimensione missionaria è parte fondamentale della vicenda storica di don Bosco, vissuto in un’epoca di forte attenzione missionaria da parte della Chiesa. Non privo di aspirazioni missionarie già negli anni di studio teologico e attento lettore di riviste missionarie, a Torino fu testimone diretto di esposizioni missionarie e di spedizioni in partibus infidelium. Una volta fondata ed approvata dalla Santa Sede la Congregazione salesiana, don Bosco coltivò progetti di inviare missionari salesiani. I primi sette documenti qui presentati si ricollegano in certo modo alla prima spedizione missionaria, salpata da Genova il 14 novembre 1875.
Si tratta anzitutto di tre lettere inviate a corrispondenti dell’Argentina. Nella prima, del dicembre 1874, dopo aver preso le necessarie informazioni e gli indispensabili contatti con l’arcivescovo di Buenos Aires e lo stesso suo vicario generale, don Bosco avanzava a quest’ultimo la sua proposta di mandare salesiani per due fondazioni, nella capitale e a San Nicolás de los Arroyos (Località distante 55 km a sud ovest di Buenos Aires). Assicurava che il personale sarebbe stato in grado di prestare servizi superiori alle stesse richieste dei promotori argentini (n. 91). Nella seconda lettera, dell’estate 1875, una volta accolte le richieste avanzate dalla commissione fondatrice del collegio di San Nicolás de los Arroyos, tramite il locale parroco italiano don Pietro Ceccarelli, don Bosco comunicava loro le variazioni circa il personale che avrebbe inviato a metà novembre, il nominativo del superiore responsabile per i primi tempi, don Giovanni Cagliero e quello del suo immediato successore, don Giovanni Bonetti. In essa non si faceva scrupolo di chiedere il pagamento del maggior numero di biglietti di viaggio (n. 93). Rimanevano ancora delle incertezze, per cui allo stesso parroco poco dopo faceva pervenire un elenco di precise informazioni che gli premeva avere in anticipo, onde non trovarsi a disagio al momento dell’arrivo e dell’inizio dell’opera in terre così lontane (n. 94). A tale corrispondenza si aggiungono due importanti interventi di don Bosco rivolti ai salesiani. Il primo è costituito dalla circolare in cui annunciava loro l’avvenuta accettazione del progetto missionario in favore tanto della popolazione civilizzata quanto dei “popoli selvaggi” d’Argentina. Faceva dunque appello a chi volesse far parte della spedizione prevista per ottobre ed indicava le formalità da compiere e i tempi e i modi di preparazione dei partenti (n. 92). Il secondo è il commovente discorso di commiato di don Bosco l’11 novembre 1874 (n. 97). La partenza dei primi missionari fu organizzata come evento memorabile. La cerimonia avrebbe dovuto colpire l’ immaginazione dei presenti e i lettori del giornale cattolico che ne avrebbe riferito. Nella mattinata la comunità fece l’esercizio mensile della buona morte e assistette, con i giovani, all’amministrazione del battesimo di un giovane valdese da parte del capo spedizione missionaria, don Cagliero. Nel tardo pomeriggio, dopo i solenni vespri, ebbe luogo la commovente cerimonia dell’addio ai partenti, durante la quale don Bosco tenne il discorso. Ricordata la consegna di Gesù di andare in tutto il mondo a predicare il vangelo, indicava che, mentre le richieste di altri paesi missionari non si erano potute accogliere per carenza di personale, non così era avvenuto per quella proveniente dall’Argentina, dove vi era una preoccupante situazione pastorale sia dei civili, ossia degli immigrati italiani che stavano perdendo la fede, sia dei “selvaggi” da civilizzare ed evangelizzare. Non mancò ovviamente di ringraziare benefattori, sostenitori e il drappello dei partenti, piccolo seme di miglio o di senapa di una grande pianta destinata a crescere. Il futuro gli avrebbe dato ragione.
Chiude la presente rassegna documentaria la richiesta di favori, grazie spirituali e aiuti materiali inoltrata al card. Alessandro Franchi, Prefetto della Sacra Congregazione di Propaganda Fide (n. 95) e la supplica di udienza papale per i missionari in partenza, con l’aggiunta di un’eventuale onorificenza a due esimi benefattori di quella prima spedizione, il console Gazzolo e don Ceccarelli (n. 96)
Periodo di riferimento: 1874 – 1875
Giovanni Bosco, Lettera da Roma alla comunità salesiana dell’Oratorio di Torino-Valdocco, in Istituto Storico Salesiano, Fonti Salesiane. 1. Don Bosco e la sua opera, LAS, Roma 2014, pp. 254-268.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano