Don Bosco su consiglio del suo direttore spirituale, san Giuseppe Cafasso dell’autunno 1844 all’estate 1846 risiede presso il Rifugio Barolo in qualità di cappellano dell’Ospedaletto di santa Filomena, inaugurato nell’agosto 1845. Nella stessa sede e successivamente in sedi provvisorie, non lontane da Valdocco, svolse il suo primo ministero pastorale in favore dei ragazzi, per lo più immigrati privi di riferimenti parrocchiali. Lungo gli anni quando l’Oratorio ha trovato un posto fisso si arricchiva di nuove attività.
Ad uso interno alla nascente Congregazione salesiana don Bosco redigeva periodicamente dei resoconti della storia medesima, di cui era protagonista, attore, testimone, formatore unico del personale. Il “Cenno Storico” scritto intorno al 1854 per i propri collaboratori, è il primo documento che narra diffusamente i primordi dell’Opera di Valdocco. Contiene alcune varianti rispetto a documenti analoghi.
Periodo di riferimento: 1854
Giovanni Bosco, Lettera da Roma alla comunità salesiana dell’Oratorio di Torino-Valdocco, in Istituto Storico Salesiano, Fonti Salesiane. 1. Don Bosco e la sua opera, LAS, Roma 2014, pp. 25-37.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano