Un’indagine sulle risposte delle FMA alle sfide prodotte ai processi mondiali in atto tra fine ‘800 e metà ‘900 deve tener conto della natura e della missione educativa dell’istituzione, della sua struttura organizzativa e di governo, e dei destinatari. Questi fattori connotano la percezione della realtà da parte delle religiose e l’interazione tra governo centrale e locale. Le fonti che sono state selezionate per questo studio sono inerenti al governo centrale e questo indica l’angolatura della ricerca, al contempo delimita la tipologia dell’informazioni e le conseguenti valutazioni.
Le grandi arcate del periodo in esame (1888-1955) abbracciano gli anni dalla morte di Don Bosco allo scoppio della Prima Guerra Mondiale; quelli tra le due guerre, segnati da diverse dittature; la Seconda Guerra e il Dopo Guerra, diversamente vissuto nell’ Europa occidentale e in quella orientale, sotto la pressione comunista, in America e Asia.
In questo studio si tiene maggiormente conto del periodo dopo il 1922, per apportare informazioni inedite e spaziare su nuovi scenari. Nel primo periodo, già più studiato, era emersa l’intraprendenza delle FMA in corrispondenza con l’elevazione femminile che cominciava in diversi contesti; dopo, esse affrontavano problemi più complessi, qui necessariamente solo accennati.
Periodo di riferimento: 1988 – 1955
G. Loparco, Le Figlie di Maria Ausiliatrice dinanzi ai cambi socio-culturali nell’ottica del governo in in Aldo Giraudo (a cura di), Sviluppo del carisma di Don Bosco fino alla metà del secolo XX. Atti del Congresso Internazionale di Storia Salesiana Roma 19-23 novembre 2014. Relazioni, LAS, Roma 2016, pp.131-152.
Istituzione di riferimento:
Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”