Nell’ambito degli studi sui Cattolici e la Resistenza, l’«esigenza di disporre di dati quantitativi e accertati e di una documentazione coeva e convalidata dagli opportuni riscontri, al fine di superare un’attività di studio molto spesso in larga parte ancora basata sulla memorialistica e sulla letteratura successiva», è stata recentemente sottolineata nel corso di un convegno nazionale organizzato dall’Istituto Sturzo; convegno nazionale che concludeva cinque convegni interregionali di studio, nei quali si era anche affermato che all’interno del mondo ecclesiastico era «stato fin troppo trascurato dagli storici il ruolo ricoperto dagli ordini e dagli istituti religiosi».
Il presente saggio intende costituire un contributo in tale direzione, portando a completamento quella geografia dell’ospitalità salesiana in Roma, che nell’Istituto Pio XI e nelle due case del comprensorio delle catacombe di S. Callisto ha avuto la massima espressione, sia mediante la sottrazione alla cattura e al lavoro coatto di renitenti alla leva, ebrei, ex prigionieri alleati, soldati
sbandati, sia con l’ospitalità di decine di ragazzi ebrei, sia con l’assistenza materiale, morale e religiosa alla popolazione colpita dai bombardamenti.
INDICE:
- Introduzione
- I salesiani di don Bosco a Roma (e nei dintorni)
- Direttive salesiane dopo i bombardamenti di Roma dell’estate 1943 e dopo l’8 settembre
- Ospizio, Parrocchia e Oratorio del Sacro Cuore di via Marsala
- Noviziato e scuola di avviamento agrario di via del Mandrione
- Parrocchia, oratorio e scuola del rione Testaccio
- Comunità della Poliglotta vaticana
- Procura salesiana di via della Pigna
- Ospitalità e protezione a vari esponenti del fascismo
- Conclusione
- Appendice
Periodo di riferimento: 1943 – 1944
F. Motto, Salesiani a Roma durante l’occupazione nazifascista (settembre 1943 – giugno 1944), in «Ricerche storiche salesiane», 18 (1999), 35, 217-257.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano