La Strenna del 1936 presenta come tema centrale la virtù della povertà e del distacco dalle cose terrene, come insegnato e praticato da Don Bosco. Sottolinea l’importanza di avere la povertà nel cuore per poterla praticare autenticamente ed evidenzia come il distacco dalle cose materiali sia fondamentale per raggiungere la santità.
Viene citato l’esempio di Don Bosco e si esorta i Salesiani a fare un inventario delle loro cose per assicurarsi di non possedere nulla senza permesso. Si parla della mortificazione come mezzo per raggiungere il distacco dalle cose terrene e della necessità di vivere una vita di povertà e umiltà. Inoltre, il documento è una raccolta di atti e riflessioni del Capitolo Superiore della Pia Società Salesiana, datata 24 luglio 1937, e sottolinea l’importanza di vivere una povertà evangelica, seguendo l’esempio di Gesù Cristo e di Don Bosco. Vengono fornite direttive dettagliate su come gestire i beni personali e della Congregazione, evitando sprechi e mantenendo un atteggiamento di fiducia nella Provvidenza divina. Si raccomanda di evitare il lusso nelle costruzioni, mantenere la semplicità nelle stanze e essere parsimoniosi nelle spese quotidiane. La povertà è vista come un mezzo per raggiungere la perfezione spirituale e garantire la continuità e il successo delle opere salesiane.
INDICE
- La Betlemme salesiana
- L ‘antica nostra condizione
- La povertà e le ricchezze
- Le ricchezze e la superbia
- Varie specie di povertà
- La virtù della povertà
- Eccellenza della virtù della povertà
- L’esempio di Gesù Cristo
- I divini insegnamenti
- Il titolo nobiliare dei poveri
- La povertà fondamento della perfezione
- La povertà è la via per raggiungere le altre virtù
- L ‘amore dei Santi per la povertà
- La povertà di S. Giovanni Bosco
- Il voto di povertà
- Natura del nostro voto di povertà
- Primo dovere: non appropriarsi cli nulla
- Secondo dovere: non disporre di nulla
- La povertà e la Provvidenza
- I manoscritti e la povertà religiosa
- La licenza
- Le circostanze della licenza
- Vita pratica di povertà evangelica
- Povertà negli edifizi
- Le esigenze pedagogiche della casa salesiana
- La mania costruttiva
- Evitare il lusso nelle costruzioni
- La casa di Dio
- La povertà nelle stanze ed abitazioni
- Il codice e la clausura
- Le celle
- Il decoro delle case salesiane è la povertà
- Distaccare il cuore dalle piccole cose
- Povertà nella cura del corpo
- La cura dei capelli
- La povertà e il vestito
- La stoffa, il colore, il taglio
- Le novità secolaresche
- L’abito religioso
- Povertà nel vitto
- La temperanza cristiana
- Alla scuola di Don Bosco Santo
- Sul modo di prender cibo
- Il bere
- La povertà religiosa e le vacanze
- La povertà nei viaggi
- La povertà nelle gite e nelle passeggiate
- La povertà nelle malattie
- Povertà nell’amministrazione
- Povertà nell’amministrazione dei beni individuali e di famiglia
- Del testamento
- Non si amministrino beni di estranei
- Povertà nell’amministrazione dei beni della Congregazione
- Povertà nell’amministrazione dei beni ispettoriali
- Il registro delle sante Messe
- Il sopravvanzo
- I debiti
- Povertà da parte dei Direttori
- Povertà da parte dei Prefetti
- La cura dei famigli
- La povertà negli acquisti
- Gli ospiti
- La povertà nella corrispondenza
- La cassa unica
- Le mance
- Gli stipendi e le congrue
- I regali
- I militari e le pensioni
- Il danaro
- L’economia .
- La povertà nell’anima
- Il distacco
- La mortificazione
- I malcontenti .
- Povertà e umiltà
- Confidenza coi Superiori
- I vantaggi della povertà religiosa
- Il possesso di Dio
- La povertà e la preghiera confidente
- La povertà e le ricchezze del cielo
- Il centuplo .
- Le benedizioni celesti
- La povertà e il martirio
- La povertà scudo e mura di difesa
- Revoca di permessi o concessioni e sanatoria generale
- Conclusione
Periodo di riferimento: 1936 – 1937
P. Ricaldone, Strenna del 1936. Povertà, in «Atti del Capitolo Superiore della Società salesiana», 18 (1937), 82, 1-260.
Istituzione di riferimento:
Direzione Generale SDB