Il discorso si concentra sulla passione musicale di Don Bosco e sul ruolo che egli attribuiva alla musica nella formazione dell’uomo. L’autore sottolinea la concezione totalizzante che Don Bosco aveva della musica, paragonandola alla filosofia romantica del suo tempo. Si fa riferimento al contesto storico e culturale dell’Ottocento, secolo della grande musica e della riflessione filosofica su di essa, influenzato dalle opere di compositori e filosofi come Beethoven, Wagner e Hegel. L’autore sostiene che Don Bosco, pur non avendo una creatività musicale come i compositori menzionati, era immerso nell’atmosfera culturale del suo tempo, e quindi inevitabilmente influenzato dalla musica e dalla sua importanza. Sebbene Don Bosco non potesse fare della musica un’esperienza totale come la concepiva la filosofia romantica, la considerava comunque un elemento fondamentale nella formazione spirituale e umana, una “ancella della Fede” che permetteva una partecipazione alla verità e al mistero.
Periodo di riferimento: 1800 – 1900
G. Sforza, “Don Bosco e la musica” in “Don Bosco nella storia“, a cura di Mario Midali, LAS, Roma 1990, 449-452.
Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana (UPS)