Don Bosco compose un Regolamento per gli Oratori Festivi tra il 1847 e il 1852, dove veniva dedicato un intero capitolo all’Archivista o Cancelliere, responsabile della custodia dei registri, della musica, e della piccola biblioteca dell’Oratorio. Anche se queste disposizioni sembrano essere rimaste inattuate negli Oratori di don Bosco, la pratica di conservare documenti importanti era già presente. Giovanni Borel, suo primo collaboratore, si occupava della contabilità fin dal 1846, mentre don Vittorio Alasonatti raccoglieva registri di accettazione e di spese. Questa pratica anticipava la formazione dell’Archivio della Congregazione, che seguì lo sviluppo della Congregazione e della Casa Madre di Torino Valdocco. L’Archivio fu dotato di un locale apposito e il responsabile fu il Segretario generale della Congregazione. Durante il dopoguerra, l’Archivio fu riorganizzato e dotato di nuove strutture, con l’aiuto di don Tommaso Bordas. Negli anni successivi, l’Archivio ebbe diverse denominazioni e fu diretto da vari Archivisti, tra cui Gioacchino Berto, Giovanni Schliipfer, Tomas Bordas, Pietro Stella, Vendei Fenyo e altri.
Periodo di riferimento: 1854 – 1985
R. Farina, “La situazione e l’utilizzazione dell’Archivio Salesiano Centrale” in “Don Bosco nella storia“, a cura di Mario Midali, LAS, Roma 1990, 81-89.
Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana (UPS)