Questo studio esplora i rapporti di Don Bosco con l’ambiente culturale del suo tempo, focalizzandosi sull’analisi della circolare “Dei castighi da infliggersi nelle case salesiane” (1883) al fine di individuarne le fonti letterarie.
Pur riconoscendo l’originalità e il significato del Fondatore della Congregazione salesiana nella storia della pedagogia e della religiosità cattolica, si cerca di chiarire eventuali “coincidenze” e “dipendenze” da altri pedagogisti contemporanei. Si esamina il contesto in cui la circolare fu redatta, evidenziando la necessità per Don Bosco e i suoi collaboratori di affrontare questioni disciplinari e di unità di direzione nell’Oratorio di Valdocco. Sebbene il documento non citi esplicitamente fonti letterarie, si ipotizza l’influenza indiretta del pedagogista francese Charles Rollin attraverso opere come “Della maniera d’insegnare e studiare le belle lettere”. Tuttavia, l’analisi dettagliata delle fonti redazionali suggerisce che l’opera più significativa utilizzata per la compilazione della circolare sia stata “La pratica dell’educazione cristiana” di Antoine Monfat. Attraverso questa opera, il redattore della circolare ha potuto accedere a una vasta gamma di autori, tra cui Rollin, Fénelon, Dupanloup, Sant’Agostino, Seneca e Quintiliano. Tuttavia, l’influenza di altri autori italiani citati appare meno rilevante. In conclusione, il testo evidenzia come lo studio delle fonti letterarie della circolare “Dei castighi da infliggersi nelle case salesiane” offra una maggiore comprensione dei rapporti di Don Bosco con il suo ambiente culturale e pedagogico, indicando l’opera di Monfat come una delle principali fonti utilizzate nella sua redazione.
Periodo di riferimento: 1883
J. M. Prellezo, “Fonti letterarie della circolare «Dei castighi da infliggersi nelle case salesiane»” in «Orientamenti pedagogici», 17 (1980), 4, 625-642.