Dopo la pubblicazione dei dati raccolti da Secondo Caselle si considerava definitivamente risolto il problema della casa natìa di don Bosco, creduta sino allora la Casetta dei Becchi e da lui, invece, identificata nella Cascina Biglione propriamente detta, posta sul colle ove oggi sorge il Tempio di san Giovanni Bosco.
Ma nell’aprile del 1994 sui «Cahiers Salésiens» don Francis Desramaut presentava una nuova ipotesi basandosi sulla scrittura originale del Testamento di Francesco Bosco, stilato l’8 maggio 1817 dal notaio C.G. Montalenti, interpretata nel suo senso apparentemente più ovvio. Stando a questa nuova ipotesi i Bosco nel 1817 non abitavano alla Cascina Biglione propriamente detta, ma in una sua «dépendance» al «Meinito» (detto oggi: Mainito), e cioè in una casa per mezzadri di proprietà dei Biglione situata a sud del colle, oltre la strada per Capriglio. Un’analisi critica dell’«ipotesi Desramaut» sulla casa natia di don Bosco non vuol, quindi, significare disistima della poderosa opera storica del noto studioso salesiano. Vuol semplicemente esporre le ragioni del dissenso da una sua opinione basata sull’interpretazione letterale di vecchi toponimi castelnovesi. Vuol pure essere un piccolo tributo di riconoscenza al compianto Comm. Secondo Caselle, che con i suoi studi sulla terra natia di don Bosco ha dimostrato non solo un grande amore al Santo dei giovani, ma anche «il valore complementare del lavoro del ricercatore locale rispetto a quello dello storico accademico».
Indice:
- Premessa
- I. Informazioni generali
- 1. Posizione di paesi e frazioni
- 2. Uso dei «toponimi» nel territorio
- 3. Cascine, massari, mezzadri, fittavoli
- II. LA CASA NATÍA DI DON BOSCO E LE RICERCHE DEL CASELLE
- 1. La Casetta dei Becchi
- 2. Le ricerche di Secondo Caselle
- 3. L’ipotesi del Meinito
- 1. «I fondi dei Biglione si estendevano oltre 12 ettari, ma noi ignoriamo il numero dei mezzadri che vi lavoravano»
- 2. «Il mezzadro non è un fittavolo»
- 3. «La parte [ della cascina] che oggi si crede fosse stata riservata ai mezzadri [… ]». «Non parrebbe tanto normale che un mezzadro abitasse nella casa del padrone»
- 4. «Dobbiamo vedere l ’abitazione dei Bosco in questa casa [Cascina Biglione propriamente detta]? E lecito dubitarne se crediamo al testo degli Atti notarili del 1817»
- 5. «Quest’opinione [che la Cascina Biglione propriamente detta sia la casa natia di don Bosco] alla quale gli specialisti della storia dell’infanzia di don Bosco non sono disposti a rinunciare, parrebbe difficilmente conciliabile con la formula del notaio»
- 6. «La borgata del Meinito […] figura sulle carte locali, gli specialisti lo sanno bene, lungo il rio della valle e a circa 1000 metri a
sud della Cascina Biglione»
- III. Due ipotesi a confronto
- 1. L ’ipotesi del Meinito
- 2. Critica degli Atti notarili del 1817
- 3. La tesi del Caselle non è un dato del tutto recente
- 4. La tesi del Caselle non è bizzarra
- IV. In breve.
Periodo di riferimento: 1773 – 1996
N. Cerrato, Dove è nato don Bosco, ISBS, Castelnuovo Don Bosco, 1996.
Istituzione di riferimento:
Archivio Salesiano Centrale