Va crescendo il numero dei laici che, a vario titolo e con ruoli complementari, sono partecipi della missione educativa di don Bosco accanto ai Salesiani e alle Figlie di Maria Ausiliatrice. Occupati a tempo pieno in qualità di insegnanti, educatori professionali, dirigenti scolastici, operatori pastorali, istruttori sportivi, oppure in attività di volontariato educativo e pastorale, adulti e giovani partecipano alla missione salesiana sui fronti più diversi e ne condividono gli ideali, lo stile e il metodo.
Ci troviamo di fronte a un movimento in espansione
dalle grandi potenzialità, che chiede ai religiosi non solo l’assunzione di ruoli e competenze direttive, ma soprattutto di farsi carico dell’animazione e della formazione pedagogica
e spirituale di questa vasta schiera di “cooperatori” o collaboratori. Si tratta di garantire l’identità salesiana e la fedeltà all’ispirazione, alle finalità e al “sistema” di don Bosco, Le istituzioni salesiane hanno elaborato percorsi formativi in vari settori, come la Famiglia Salesiana, la Pastorale Giovanile e la Formazione professionale. Ma resta sempre molto da fare.
Qui ci limitiamo ad offrire alcuni spunti di riflessione, segnalando livelli ed ambiti di impegno morale e spirituale per una spiritualità dell’educatore salesiano.
INDICE
- 1. Non solo metodo o progetto
- 2. Alcuni livelli ed ambiti di impegno morale e spirituale
- 2.1. La missione salesiana e le sue caratteristiche
- 2.2. Le motivazioni profonde e le intenzioni
- 2.3. La credibilità degli educatori e degli ambienti educativi
- 2.4. La missionarietà e le esigenze operative della carità educativa
- Conclusione
Periodo di riferimento: 2004
A. Giraudo, Se l’educatore si mette con zelo all’opera sua. L’ascesi e la gioia dell’educare nello spirito di don Bosco, LAS, Roma 2004 (Quaderni di spiritualità salesiana, 3), 87-102.
Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana (UPS)