“Oh qual sorte” – L’inno dell’Istituto FMA

Autore della musica: Card. Giovanni Cagliero
Autrice del testo: Suor Felicina Fauda

L’inno che Figlie di Maria Ausiliatrice cantano: “Oh, qual sorte!”, è espressione di unità nella pluralità dell’Istituto. Ma a chi, e da quanto tempo, dobbiamo parole e musica di quello che – nelle edizioni più vicine all’origine – si intitola “Il canto delle Figlie di Maria Ausiliatrice” ? La musica, allegra e marziale nel ritornello, andante ed espressiva nelle strofe, è del Card. Giovanni Cagliero. Le parole sono di una FMA che merita di essere conosciuta: Suor Felicina Fauda.

Quando scrisse quelle strofe era ispettrice del Piemonte. Lo fece nel 1913 o ’14, stimolata forse – di sicuro non lo sappiamo – dalla imminente ricorrenza del Centenario della nascita di don Bosco. Suor Felicina Fauda, a 22 anni era già direttrice a Chieri, e fu una tra le prime laureate dell’Istituto. A 29 anni seguiva, come segretaria, Madre Caterina Daghero nel suo viaggio missionario di 20 mesi (1895-1897) attraverso Brasile, Uruguay, Argentina, Cile, Perù. Di questo viaggio lasciò tre grossi quaderni di vivaci e interessanti memorie. La morte repentina di Madre Emilia Mosca la caricava, a 32 anni, della pesante anche se prestigiosa responsabilità della Scuola Superiore di Nizza, appena pareggiata. La guidò per oltre un decennio, con sensibilità salesiana e intelligente avvedutezza. A ritmi ininterrotti resse le ispettorie Piemontese, Sicula, Francese, Belga. Un solo breve intervallo del 1935, la impegnò nella prima fondazione di Haiti. Assolse per un sessennio – attraverso la designazione dell’Istituto – il mandato della Santa Sede come Superiora Generale delle Missionarie della Consolata, in un delicato periodo del loro assestamento religioso-ecclesiale. Morì in Belgio nel 1949, in fama di santità. Questo suo canto della Figlia di Maria Ausiliatrice è una piccola epopea dell’Istituto verso il quale Suor Felicina Fauda ebbe vivo il senso di appartenenza e per il quale, con mano ferma e soave, formò parecchie generazioni di Figlie.

• Il canto si compone di 11 strofe più il ritornello “O qual sorte!”.
• La tradizione musicale dell’Istituto ne ha tramandata una sola: “Siam la schiera…”.
• E’ interessante notare che in ogni strofa sono variamente ed esplicitamente presenti Maria SS. e don Bosco; solo nell’ultima troviamo anche “Madre Mazzarello, Superiora prima e pia”.
• Mentre il ritornello canta la gioia di essere e di volerlo essere fedelmente Figlie di Maria Ausiliatrice, la prima strofa – come ben sappiamo – canta l’Istituto come monumento vivo dell’Ausiliatrice.
• La seconda e terza sottolineano la “sequela Christi” che – lo dice la quarta – si realizza in olocausto di preghiera e lavoro per le anime:”Per salvar la gioventù”, come precisa la quinta strofa.
• La sesta richiama la volontà di don Bosco, che “ci volle” per la Chiesa, fedeli ad ogni desiderio del Papa.
• Tutto potrà essere attuato nella fedeltà alle Regole e al magistero delle Superiore: settima strofa.
• Seguono tre strofe – ottava, nona e decima – che sottolineano i campi dove si svolge la missione della Figlia di Maria Ausiliatrice: convitti, oratori, scuole.
• Le Exallieve hanno il privilegio di una strofa per loro sole.
• E poi ancora le Missioni estere, ecc…
• La strofa conclusiva è implorazione al cuore di Dio per una “sequela” fedele, impegnata ad esprimersi in fortezza e purezza feconde.
N. B. Esiste anche una partitura di A. Dogliani, ma quella più usata è di Cagliero.

L’inno:

Oh qual sorte! ecc.
Oh qual sorte! Siamo “Figlie
Di Maria Ausiliatrice”
“Salesiane di D. Bosco”;
Oh qual sorte più felice?
Splenda il cielo o appaia fosco,
Ah, giuriamo con ardor:
Conservar vogliam lo spirito
Di D. Bosco fondator!

Siam la schiera che la Vergine
A D. Bosco mostrò, pia,
Ei ci vide a cento a cento,
Sotto il manto di Maria,
E ci volle monumento di sua speme, di sua fè:
Monumento dell’ausilio
Che Maria ognor gli diè.
Oh qual sorte! ecc.

Siamo strette in sacro vincolo
All’Agnello immacolato;
Lo seguiam, tra gigli e fiori,
Pel sentiero profumato
Degli incensi e dei candori
Che Maria ci additò.
Lo seguiam fra spine e triboli
Che D. Bosco già calcò.
Oh qual sorte! ecc.

Spine e triboli che importano?
Fan più belli i fior del Cielo!
Venga pure anco il martirio,
Per Gesù fia nostro anelo!
Fino all’ultimo respiro, ti vogliam Gesù seguir!
Con D. Bosco e con la Vergine
Noi vogliam per Te morir!
Oh qual sorte! ecc.

Si consumi l’olocausto
Della nostra vita umìle
Del Tuo altare sacrosanto,
Quasi a lampada simìle.
Di D. Bosco nell’incanto, di Maria nell’amor:
Si consumi per le anime,
Nella prece e nel lavor.
Oh qual sorte! ecc.

Per le anime, delizia
Del Tuo cuore e di Maria;
Per la Chiesa dolorante
Nostra prece sempre fia!
Il Lavoro fia incessante per salvar la gioventù!
Mai D. Bosco volle tregua,
Né riposo mai quaggiù.
Oh qual sorte! ecc.

Sempre fide e ossequientissime
Di D. Bosco ai successori;
Ogni minimo desio
È del Papa, ai nostri cuori
Sacra legge, qual di Dio; tal D. Bosco c’insegnò!
Per la Chiesa e per la Vergine
Sì, D. Bosco ci fondò!
Oh qual sorte! ecc.

Ci dan forza, e immanchevole,
Nostre pie Costituzioni;
Nel Manuale trovan guida
Quante son nostre mansioni.
Di Maria l’amor ci affida, di D. Bosco ogni voler;
Delle nostre Madri il vigile
E sollecito pensier!
Oh qual sorte! ecc.

Nel Convitto e in l’Oratorio,
Dell’Infanzia nel Giardino;
Nel Santuario della Scuola;
Noi abbiamo o cuor divino,
Una brama ardente e sola. Di Maria nell’amor,
di D. Bosco suglie esempi,
Darti gigli e palme ognor!
Oh qual sorte! ecc.

E del mondo ahimè fra il turbine
L’ex allieve nostre ancora
Noi vogliamo sostenere!
Tutto gela e discolora
Il rio soffio del piacere! Ma i fior nostri, su dal Ciel,
Con Maria D. Bosco vigila
Contro il turbo e contro il gel.
Oh qual sorte! ecc.

Dei lebbrosi nell’esiglio,
Fra i selvaggi pur del foco
Come a Nizza tanto cara,
Come al dolce patrio loco
Ove il Tempio sorge e l’Ara di Maria e D. Bosco ancor,
Noi vogliamo, ovunque, cogliere
Per Te palme e bianchi fior!
Oh qual sorte! ecc.

Tu ci dona, o Cuor dolcissimo,
Cantar l’inno dell’agnello,
Con D. Bosco e con Maria,
Con la Madre Mazzarello,
Superiora prima e pia della schiera tua fedel!
Noi daremo palme e gigli!
In eterno, a Te, nel Ciel!
Oh qual sorte! ecc.

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